Annullamento senza rinvio per l’omicidio di Ida Castelluccio; annullamento con rinvio per l’omicidio di Nino Agostino. Questa la sentenza della Cassazione in merito all’omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie, che era in stato di gravidanza, avvenuto il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini. La Procura generale della Cassazione aveva chiesto la conferma della condanna all’ergastolo per il boss Antonino Madonia. Nell’ottobre del 2023 la Corte di Assise di Palermo aveva ribadito l’ergastolo, già inflitto in primo grado dopo il rito abbreviato, per il boss del mandamento di Resuttana detenuto al 41bis, difeso dall’avvocato Vincenzo Giambruno, Alessandro Martorana e Valerio Vianello. Mentre quindi la vicenda processuale andrà avanti con un appello bis per l’uccisione del poliziotto Nino Agostino, l’omicidio della moglie Ida Castelluccio rimarrà senza un colpevole visto che il reato di Madonia è andato in prescrizione.
Già in appello era caduta l’aggravante della premeditazione per l’omicidio della moglie incinta. Non era lei il bersaglio dei killer di mafia ma si trovò nel posto sbagliato al momento sbagliato. In un altro processo, lo scorso ottobre, anche il boss Gaetano Scotto era stato condannato al carcere a vita. Assolto invece Francesco Paolo Rizzuto amico di Agostino che rispondeva solo di favoreggiamento. Scotto sarebbe stato l’esecutore materiale dell’omicidio assieme a Madonia. I due killer arrivarono in moto. Sulla sentenza della Suprema Corte si è dichiarato sconvolto Nino Morana, figlio di Flora, la sorella del poliziotto Nino Agostino, e nipote di Vincenzo, il padre dell’agente diventato simbolo con la sua lunga barba della battaglia per conoscere la verità sulla tragica morte del figlio e della nuora incinta. “L’ennesimo schiaffo in faccia alla mia famiglia – dice il giovane -. Non permettono ai miei nonni Vincenzo e Augusta e i miei zii Nino e Ida di riposare nella tomba. L’unica cosa positiva è che i miei nonni non hanno assistito a questo terrificante annullamento. Ma io, la mia famiglia e tutti gli italiani onesti continuiamo a lottare”. “La corte di Cassazione – hanno invece dettogli avvocati di Madonia – ha stabilito un altro appello per il nostro assistito per rivalutare tutto il quadro probatorio che è stato aspramente criticato da noi avvocati e che i giudici hanno ritenuto che non fosse sufficiente per condannare perché si tratta solo di una ricostruzione del relato da parte di diversi collaboratori di giustizia che hanno raccolto e riferito voci su quanto successo il 5 agosto del 1989”.