Alpauno

Nido di calabroni ad Alcamo, intervento dei pompieri

Un nido di calabroni ha reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Alcamo, chiamati verso le 8,30 in piazza Trinità. A differenza delle api, i calabroni non rilasciano il pungiglione nella pelle della vittima, potendo quindi mordere più volte di seguito. Le punture di calabrone causano in genere sintomi lievi, ma in alcuni casi possono provocare sintomi più gravi o reazioni allergiche, tanto che si rende necessario recarsi subito al pronto soccorso degli ospedali, Il nido si trovava all’interno della custodia di un contatore del gas dove entravano attraverso buchi del lamierino che fa da porta. I vigili del fuoco hanno agito con professionalità e attraverso i buchi hanno iniettato una sostanza che ha fatto addormentare i calabroni. Quindi l’apertura dove all’interno è stato trovato il favo. Il tutto è stato rimosso e quindi messa in sicurezza la zona considerata la pericolosità dei calabroni che è il più grosso vespide europeo.

Nel linguaggio comune con il termine “calabrone” vengono spesso erroneamente identificati anche l’ape legnaiola. E in moti casi i vigili del fuoco vengono chiamati per stanare nidi di vespe, meno pericolose, affidandosi ad apicoltori.

Nell’ottobre dello scorso anno un grande sciame di calabroni venne avvistato ad Alcamo, all’interno del parco sub-urbano. E nello stesso periodo alcamesi che risiedono nel centro storico hanno continuato a segnalare l’abbondante presenza di questi insetti. La loro presenza è dovuta a una serie di fattori. Innanzitutto i cambiamenti climatici. Tali insetti, temibili predatori delle api e fastidiosi ospiti in città e nei giardini, cominciano a costruire i nidi tra marzo e aprile. Un favo di calabroni può arrivare ad ospitare anche 300 esemplari.

 

Exit mobile version