‘Nido d’Argento’, patteggiano in tre. Per Gaglio quattro anni e quattro mesi

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Quattro anni e quattro mesi per il partinicese Giuseppe Gaglio, titolare 62enne della cooperativa Nido d’Argento; quattro anni per un suo stretto collaboratore, Massimiliano Terzo, monrealese 44enne; due anni e 11 mesi per un altro dipendente della cooperativa partinicese, Francesco Chiavello, 62 anni. Quest’ultimo ha ottenuto la commutazione della pena i lavori di pubblica utilità. Il gup Paolo Magro ha quindi sciolto la riserva ed ha condiviso la proposta di patteggiamento di tre dei principali indagati dell’inchiesta sul vasto giro di corruzione tra enti locali e la cooperativa Nido d’Argento di Partinico. Gaglio e Chiavello erano difesi dagli avvocati Nino Agnello e Loredana Culò, Terzo invece da Daniele Giambruno.

Giuseppe Gaglio rappresenta il perno dell’inchiesta avviata con alcune indagini dei carabinieri che portarono anche al sequestro di carteggi e contratti al comune di Agrigento.  Gaglio a Partinico, ma non solo, è molto noto per le sue attività in materia di servizi sociali (la sua coop opera da Marsala a Gela) ma anche perché è stato l’imprenditore capace di cambiare volto ad una borgata di periferia, Borgo Parrini, in cui campeggiano i coloratissimi edifici in stile Gaudì.

Nell’operazione anti-corruzione, vennero arrestato l’11 aprile scorso il sessantenne Gaetano Di Giovanni, ex dirigente del distretto socio sanitario di Agrigento e comandante della polizia municipale della stessa cittadina; l’ex sindaco di Partinico, Salvo Lo Biundo; il palermitano 45enne Giuseppe Chiaramonte; Maria Pia Falco, 57enne, istruttore direttivo al comune di Marsala; Aldo Raimondi, 65 anni, responsabile del settore politiche sociali del comune di San Cataldo. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal procuratore Maurizio De Lucia, hanno portato anche alla sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per Mariella Milazzo, 57 anni, dirigente del comune di Balestrate; la 62enne Michela Sclafani, funzionaria dell’ufficio politiche sociali della Città Metropolitana di Palermo; Antonino Geraci, 60 anni, presidente della commissione aggiudicatrice di una gara d’appalto. Il tribunale del Riesame annullò poi alcune misure cautelari.