“Partire dalla memoria per rilanciare il patrimonio artistico e culturale della Valle del Belìce” questo il titolo del seminario dell’ordine degli ingegneri di Trapani nel 53° anniversario del terremoto del Belìce, che ha coinvolto Istituzioni, scuola, tecnici e mondo culturale. Dall’operazione Gibellina a quella Montevago: a cosa ha portato ciò che è stato fatto o non fatto per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968? Su tutto questo si interroga l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trapani che, in un periodo storico, in cui si parla tanta di costruzioni antisismiche, ha voluto porre l’attenzione sull’aspetto culturale della costruzione e della ricostruzione creando idealmente un ponte fra passato, presente e futuro affinché gli errori di ieri diventino insegnamento per gli attori di oggi e di domani.
Da qui è nato un ciclo di incontri dal titolo “Coltiviamo la cultura antisismica- La cultura, anima di tutto”. Occasione in cui l’Ordine degli Ingegneri di Trapani è riuscito a riunire attorno allo stesso tavolo, seppur in maniera virtuale, il mondo delle Istituzioni, della cultura, delle professioni e della scuola che all’unisono hanno ribadito il valore della memoria e la necessità di pensare attraverso una strategia condivisa che metta in rete le eccellenze, unica via per intervenire in maniera efficace, razionale e rispettosa dell’uomo e del paesaggio nel rilancio del patrimonio artistico e culturale della Valle del Belice. “In questo momento di pandemia dove mai come oggi ci sono opportunità notevoli per mettere in sicurezza i nostri immobili, abbiamo voluto promuovere la cultura antisismica organizzando un ciclo di incontro online, che partono dal fare memoria del danno del sisma”- ha spiegato l’ing. Giovanni Indelicato, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trapani.
Intenso l’intervento di Vito Bonanno, ex sindaco di Gibellina e ora segretario generale del comune di Alcamo, che ripercorrendo brevemente l’esperienza e i laboratori artistici fortemente voluti da Ludovico Corrao, ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di ricostruire, oltre agli edifici, anche e prima di tutto l’identità di una comunità. Sulla stessa linea anche le riflessioni di Massimo Bray, Assessore della Regione Puglia e già Ministro ai beni culturali, per cui la memoria è alla base di una cultura della prevenzione e della cura del paesaggio che deve diventare attenzione quotidiana. “La gestione del terremoto è culturale oltre che politica” – ha ricordato Bray. I prossimi due incontri si svolgeranno il 12 e 26 aprile.