Nascita della Lega ad Alcamo, su FB commenti ‘urticanti’. Nessuna diffamazione, GIP assolve altri cinque

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La nascita del circolo della ‘Lega’ ad Alcamo nel dicembre del 2018 è finita al centro di alcune vicende giudiziarie. Non per fatti che riguardano l’azione politica o amministrativa del partito di Salvini bensì per i contenuti ritenuti diffamatori da alcuni iscritti al circolo e postati su facebook. Commenti abbastanza pepati, tra dicembre 2018 e gennaio 2019, che all’epoca avevano indotto il coordinatore comunale del movimento politico, Graziano Viola, a sporgere querela per diffamazione a mezzo facebbok.

La linea che in quell’occasione seguì il tribunale di Trapani è stata praticamente riconfermata in merito ad altre denunce per lo stesso reato inoltrate da un altro membro del direttivo alcamese della Lega, Vincenzo Filippi Eliotropio, a carico di cinque persone tra cui anche l’ex vice-presidente del consiglio comunale di Alcamo, Gino Pitò. Denunciati e indagati anche una fotografa impegnata nell’associazionismo, Chiara De Giovanni; il medico Rino Raimondo, la studentessa Marianna Lo Monaco e l’imprenditrice Patrizia Stabile. Le indagini della procura avevano portato il pm a richiedere l’archiviazione per i cinque indagati. Proposta alla quale si era opposta la parte offesa. Adesso il Gip, Caterina Brignone, ha definito inammissibile l’opposizione presentata dai legali di Filippi Eliotropio e ha proceduto all’archiviazione delle accuse nei confronti di Pitò, De Giovanni, Lo Monaco, Raimondo e Stabile.

Il giudice ha ritenuto che il dissenso politico contenuto nei post su facebook sia stato effettivamente espresso in modo forte, accesso, colorito e finanche ‘urticante’  ma non tale da “travalicare i limiti della critica politica in quanto il biasimo – si legge nel provvedimento di archiviazione – è sostanzialmente indirizzato al pensiero politico delle persone ritratte in foto (quelle del circolo Lega di Alcamo ndr) criticate aspramente per le idee politiche portate avanti dal partito  che rappresentano e non per ‘argumenta ad hominem’ (argomenti contro l’uomo ndr) tratti sulle singole esperienze di vita”. I cinque indagati per diffamazione su facebook, adesso prosciolti, erano difesi dagli avvocati Caterina Camarda, Liberia Orlando, Mario Gallo e Luca Ruso.