Muratore alcamese assolto in appello, sei anni in primo grado per violenze all’ex compagna

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Un muratore alcamese di 46 anni è stato assolto, dalla terza sezione penale della corte d’appello di Palermo, dalle pesanti accuse di tentata violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia nei confronti dell’ex convivente. I fatti, denunciati dalla donna, risalgono tra il 16 e 17 febbraio del 2017 e sarebbero avvenuti presso il nuovo domicilio della presunta vittima, a Castellammare del Golfo. Il quarantaseienne, assolto dai due pesanti capi di imputazione, ha ricevuto dalla corte d’appello anche il non luogo a procedere per il delitto di atti persecutori.

L’uomo è stato quindi immediatamente rimesso in libertà: si trovava ai domiciliari con braccialetto elettronico da circa un anno, dal febbraio 2021. In primo grado, invece, il Tribunale di Trapani aveva condannato il muratore alcamese a sei anni di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali ed al risarcimento dei danni cagionati alla vittima, da liquidarsi in separata sede, con una provvisionale di 5.000. Ieri la sentenza di secondo grado, emessa dalla terza sezione penale della corte d’appello di Palermo, che ha totalmente ribaltato il verdetto di primo grado accogliendo così la tesi difensiva del legale dell’imputato, l’avvocato alcamese Giuseppe Mannina.

“Il mio assistito da sempre si era dichiarato innocente – ha detto il legale – ed ora la sentenza lo ha confermato facendo giustizia e ridando la libertà al mio cliente. Sono particolarmente felice per l’assoluzione da accuse così infamanti. Valuteremo adesso le motivazioni della sentenza – ha concluso Mannina –  e quindi l’eventualità di ricorrere per il risarcimento da ingiusta detenzione”.