Muore Vaccarino, scarcerazione tardiva. Lauria: “Omicidio di Stato”

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Un arresto cardiaco causato, molto probabilmente, dalla debilitazione provocata dal covid.  Si è spento così, all’età di 76 anni, Tonino Vaccarino, corleonese di nascita, ex sindaco democristiano di Castelvetrano nei primi anni ’80 sono e più volte al centro di vicende giudiziarie alquanto controverse. L’ex primo cittadino castelvetranese era da poco ritornato a casa, dopo ben 5 istanze di scarcerazione per motivi legati alla pandemia, dalla casa circondariale di Catanzaro dove era detenuto per scontare la pena per concorso in rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento con l’aggravante mafiosa.

Secondo l’accusa – dalla quale scaturì il processo terminato con la sentenza di condanna emessa lo scorso 2 luglio dal Tribunale di Marsala – l’ex sindaco di Castelvetrano avrebbe rivelato a un condannato per mafia il contenuto di un’intercettazione ricevuta da un colonnello della D.I.A. Ma le strane vicende giudiziarie di Vaccarino cominciarono molto tempo prima quando venne condannato per gravi fatti di mafia e rinchiuso per 5 anni nel carcere di massima sicurezza di Pianosa, accuse dalle quali venne poi assolto.

Poi ci fu la condanna per traffico internazionale di droga nonostante il trafficante turco, riconosciuto in aula dal pentito Vincenzo Calcara, fosse nel periodo contestato in carcere nel suo Paese. Una figura controversa, quella di Tonino Vaccarino, che però, anche all’indomani della sia vittoria giudiziaria legata alla carcerazione di Pianosa, che lo aveva distrutto fisicamente e moralmente, lo portava a parlare con i giornlaisti con estremo garbo. Anche quando consegnava loro la grande mole di faldoni giudiziari, diceva sempre al cronista: “Legga, si faccia un’idea e scriva ciò che vuole”.

Fra le tante vicende che lo hanno riguardato anche una riservata collaborazione con i servizi segreti, in particolare con il generale Mario Mori, durante la quale Vaccarino, con lo pseudonimo di Svetonio, riuscì a intrattenere un rapporto epistolare con Matteo Messina Demaro. Dall’ultima carcerazione, quella di Catanzaro, se ne era liberato appena il 23 aprile scorso quando i giudici accolsero finalmente l’istanza degli avvocati l’alcamese Saro Lauria e la castelvetranese Giovanna Angelo. “E’ una morte annunciata.

E’ un omicidio di Stato del quale risponderanno i responsabili” ha detto l’avvocato Lauria che ha preannunciato la presentazione di una denuncia per omicidio colposo. Insomma il nome del professore Vaccarino è destinato a rimanere al centro di processi, anche dopo la sua morte.