Morte post-vaccino, figlio di alcamesi. Autopsia smentisce correlazione

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E’ figlio di alcamesi il 51enne, residente a Mira, in provincia di Venezia, deceduto improvvisamente tre giorni dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino Pfizer. Alessandro Cavarretta, fin dalle ore successive all’inoculazione, aveva iniziato ad accusare un malessere diffuso oltre all’innalzamento della temperatura.

I familiari preoccupati lo avevano portato dal medico di base che gli ha prescritto un farmaco. Tornato a casa la situazione era peggiorata fino a quando l’anziana madre, Francesca Papania, con cui l’uomo viveva, ha chiamato l’altro figlio e il 118. Inutile è stato l’intervento dei sanitari che non sono riusciti a rianimare il 51 enne Cavarretta. La famiglia originaria di Alcamo ha quindi deciso di rivolgersi ad un legale e ha sporto denuncia ai carabinieri per cercare di fare chiarezza sul decesso.

I primi risultati pervenuti dall’autopsia, in attesa dell’esito degli esami sui tessuti che richiedono giorni per essere completati, non avrebbero fatto emergere alcun sospetto o legame fra l’improvvisa morte di Alessandro Cavarretta e la somministrazione della prima dose di vaccino. L’autopsia inoltre non ha evidenziato segni di trombosi o tromboembolia, che potrebbero in taluni casi essere ricondotte a rare complicanze del vaccino. Allo stato attuale, la probabile causa della morte è di carattere cardiaco, anche se bisognerà naturalmente attendere i risultati delle analisi, per dire perché il cuore dell’uomo si sia improvvisamente fermato.

La Procura di Venezia ha disposto anche di acquisire le cartelle cliniche di Cavarretta per valutare le sue eventuali patologie e in particolare eventuali patologie e farmaci assunti dall’uomo. Sequestrata anche dai carabinieri dei NAS una fiala appartenente al lotto da cui era stata estratta la dose inoculata a Cavarretta. Il 51enne, che fino allo scoppio della pandemia faceva il parcheggiatore di Mira, morto sabato mattina, era nato a Venezia. I suoi genitori, però, si erano trasferiti in Veneto, da Alcamo, nei primi anni ’60. Con loro anche un fratello del padre poi rientrato in Sicilia.