Il pubblico ministero del tribunale di Trapani, Antonio D’Antona, ha chiesto l’archiviazione al GIP nei confronti del medico dell’ospedale di Alcamo che era in servizio il 26 marzo scorso quando il pilota alcamese di kart, Emilio De Luca, aveva effettuato l’accesso al pronto soccorso dopo avere accusato un malore. La sanitaria, dopo la denuncia dell’avvocato Saro Lauria, legale dei familiari dell’uomo, deceduto tragicamente 36 ore dopo le dimissioni e sulla linea di partenza della gara svoltasi a Castellammare del Golfo, è accusata di omicidio colposo e di lesione personali colpose.
Adesso è arrivata la proposta di archiviazione basata sul fatto che la vittima, dopo i primi controlli medici, si rifiutava di rimanere nella struttura sanitaria dichiarando, scrive il pubblico ministero e come risulta dagli atti, di volere ritornare a casa. Il PM, per fare chiarezza su quanto accaduto al pronto soccorso di Alcamo e sulle condotte dei sanitari in servizio quella notte, ha affidato tutti gli atti e le cartelle cliniche a due consulenti universitari che hanno depositato la loro relazione il 5 settembre scorso. Nel documento si legge che effettivamente Emilio De Luca si era presentato in ospedale con la moglie, accusando un forte dolore toracico, sintomo che non è stato possibile apprezzare e sondare in quanto la vittima, forse anche presa dall’organizzazione della gara di kart, ha preferito lasciare il nosocomio. I consulenti hanno anche valutato il risultato dell’esame autoptico che parla di dissecazione aortica ed hanno scritto che se la patologia fosse stata monitorata grazie alla permanenza in ospedale, si sarebbe potuto scongiurare, con alta probabilità, l’esito fatale.
L’avvocato Saro Lauria, legale della famiglia De Luca, sta già predisponendo l’impugnazione della richiesta di archiviazione. La tesi difensiva, che si basa anche su dichiarazioni testimoniali, punta a fare chiarezza sulle motivazioni che avrebbero spinto il terntaquattrenne imprenditore, appassionato di kart, a lasciare il pronto soccorso senza effettuare altri esami. Per la famiglia della vittima e per il legale al centro delle volontarie dimissioni ci sarebbero decise rassicurazioni, esternate dai sanitari, che non si trattasse di nulla di grave.