Morì nell’incendio di una fabbrica a New York. Scrittrice racconta la storia di una giovane alcamese

0
46

Il 25 marzo 1911 centoventisei operaie rimasero uccise nell’incendio della Triangle Waist di New York, la “fabbrica delle camicette bianche”. Trentotto italiane, ottantotto tra russe, americane, ungheresi e austriache. La scrittrice Ester Rizzo è riuscita a trasformare questi numeri nelle sembianze di quelle donne, diverse per età, provenienza geografica e religione, ma accomunate dal coraggio e difficoltà della condizione di operaie in terra straniera, e purtroppo anche dalla stessa morte.

Ester Rizzo ne ha ricostruito il profilo, a partire dagli atti di nascita, visitando i loro paesi di origine, seguendole nel viaggio verso gli Stati Uniti, fino a un attimo prima della tragedia. Lo scopo  far conoscere un episodio gravissimo della nostra storia, in cui confluiscono diritti dei lavoratori e diritti delle donne. Contestualmente a questo lavoro di ricerca, Maria Pia Ercolini, ideatrice del progetto “Gruppo Toponomastica Femminile”, e Navarra Editore hanno lanciato una petizione rivolta alle istituzioni comunali dei paesi di provenienza delle vittime italiane, per intitolare loro un luogo di pubblico interesse.

Tra le vittime anche una donna alcamese che era emigrata in America con i genitori. Si chiamava Giovanna Stellino, aveva 18 anni, la mamma si chiamava Maria Fundarò. Ester Rizzo, scrittrice di Licata ha già al suo attivo diverse pubblicazioni che riguardano le tematiche femminili. Dialogherà con la professoressa Giusi Longo alle 19,30 di venerdì al Baglio Florio di contrada Vivignato.