Bonifato, tutela e decoro della Riserva. Istituzioni a confronto, proposte delle associazioni

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Una radiografia a 360 gradi sulla Riserva naturale Bosco d’Alcamo, l’area protetta in cima al Monte Bonifato. La Riserva, istituita nel 1984 è stata affidata in gestione nel 1987 alla Provincia Regionale di Trapani. Si estende per circa 300 ettari e dal 2011, è anche sito di interesse comunitario. Attorno a questo importante polmone verde che non riceve l’attenzione che merita, sotto forma di tutela e manutenzione, ieri al centro congressi Marconi si sono riuniti enti che debbono avere cura della Riserva spesso trascurata. Altrimenti tutti gli impegni e le dichiarazioni prese in incontri e convegni oltre a rimanere nel campo delle pie intenzioni, rischiano di trasformarsi in una passerella. Una sala, quella del centro congressi Marconi, piena grazie alla presenza di studenti, che hanno presentato progetti e proposte. Una serie di interventi, ciascuno per le proprie competenze, che si sono conclusi con quello dell’assessore all’ambiente Toto Cordaro.

Il rappresentante del governo regionale ha puntato il suo intervento sull’importanza delle Riserve sia dal punto naturalistico che di promozione del territorio. E in tempi di cambiamenti epocali per quanto riguarda l’ambiente la tutela del verde  deve essere prioritario. Alcamo gode di questo bene. E’ meta di centinaia di persone per passeggiate, ciclocross, jogging e tra la pineta l’area picnic è particolarmente frequentata durante l’estate. Ma occorre pulizia e  manutenzione. Spesso sterpaglie crescono alte tra gli alberi. Spesso a terra rami caduti durante l’estate possono trasformare la Riserva in una polveriera. Occorrono vigilanza e viali parafuoco perché in diverse occasioni la mano criminale dei killer della Natura hanno cercato di ridurre in cenere una pineta alla quale gli alcamesi e non solo sono particolarmente affezionbati. Partire dunque dalla base ovvero della manutenzione per garantire la valorizzazione.

L’iniziativa del convegno di FareAmbiente Alcamo, Gal del Golfo di Castellammare, alla quale hanno aderito comune di Alcamo e Banca don Rizzo, ha registrato gli interventi di Girolamo Culmone, presidente FareAmbiente Alcamo. Raimondo Cerami commissario del libero consorzio Trapani ente gestore della Riserva, che ha dunque le maggiori respomnsabilità. Maria Candore dirigente dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale. Gli allievi del liceo Allmayer che in passato hanno piantumato alberi  nel sentiero della Rinascita del monte Bonifato, devastato da incendi. Giuseppe Salerno comandante corpo forestale regionale sul ruolo della vigilanza delle are protette, Giuseppe Battaglia dirigente regionale dipartimento ambiente, che ha parlato del sistema regionale delle aree protette con riferimento al Bosco d’Alcamo.

Gli alunni dell’istituto  Ferro hanno presentato il progetto Steam da materia di studio a linfa vitale per il territorio. Gli studenti del Mattarella  sul trekking nella riserva del Bosco d’Alcamo e gli allievi del Caruso il tema: in visita alla riserva naturale”. Il sindaco Domenico Surdi ha sottolineato che: ““l’incontro  rappresenta una svolta per il futuro della montagna e della Riserva, mi farò promotore di ulteriori incontri con tutte le associazioni e le  istituzioni protagoniste del dibattito di oggi, in modo che si dia seguito a quanto detto. Istituiremo un tavolo di lavoro per dare visione e far sì che ci sia un soggetto unico per guidare un percorso futuro e rendere fruibile la nostra montagna, soprattutto ringrazio i giovani delle scuole superiori alcamesi per il loro contributo e la sensibilità dimostrata”