La spartizione di ben 50 milioni di euro in proporzione al peso politico e quindi al numero di deputati all’assemblea regionale. Soldi per tutti: sagre, mostre, festival, concorsi di miss, spettacoli di vario genere. Delle vere e proprie mance con un sistema evidentemente clientelare con fondi spartiti senza alcun pudore. Ma arriva lo stop. “Bene così, avevamo ragione e anche il ministero si sta rendendo conto delle porcherie che i deputati fanno in finanziaria”. Norme ‘mancia’ all’Ars, il deputato regionale e leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera, attacca, dopo aver appreso del congelamento di 50 milioni da parte del Mef, ministero dell’economia e finanze.
“Una notizia che non fa altro che dimostrare che avevo ragione. Ho deciso di non partecipare alla spartizione dei pani e dei pesci nell’ultima finanziaria – aggiunge il deputato regionale -. Finanziarie che nella storia hanno anche visto un deputato regionale dare dei soldi all’associazione che faceva riferimento a sua madre”. E ancora: “Questo mi ha portato a dire di no e a rinunciare la quota di 1 milione di euro. Questo sistema va cambiato ed il fatto che il Mef ha congelato ben 50 milioni dovrebbe far riflettere tutti i miei colleghi. Una prassi che non è normale e che vede tutti i deputati coinvolti, dalla maggioranza all’opposizione: spero che il ministero impugni queste mancette, attivando anche la procura se è il caso”.
“Il tema, sollevato dal Mef e su cui anche il Pd si era espresso, è la discrezionalità con cui sono stati erogati i fondi. Proprio per tenere lontana la discrezionalità quando eravamo al governo avevamo abolito la tabella H”. Lo dichiara il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, a proposito dei chiarimenti che il ministero dell’Economia e della Finanza avrebbe richiesto alla Regione siciliana sui contributi, pari a circa 50 milioni di euro, assegnati nell’ultima manovra di stabilità approvata dall’Assemblea regionale siciliana alla fine dello scorso anno. “Vedremo quali effetti concreti avrà l’iniziativa del MEF ma – prosegue – quello che è certo è l’ennesimo richiamo ad una modalità inaccettabile di finanziamento. Modalità che sta in capo al governo regionale e alla maggioranza di centrodestra”. “Adesso – aggiunge – è necessario che gli uffici della Regione studino attentamente le carte, in particolare i numeri relativi alle somme già erogate entro il 31 dicembre scorso per avere un quadro chiaro sugli eventuali debiti fuori bilancio su cui l’Ars potrebbe essere chiamata – conclude Barbagallo – a prevedere una manovra correttiva”.