Messina Denaro, nuovo identikit

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Fronte spaziosa, labbra sottili, borse sotto gli occhi marcate. Questi i tratti salienti del nuovo identikit di Matteo Messina Denaro, l’imprendibile latitante trapanese attorno a cui sembra esserci sempre più terra bruciata attorno. Il suo nuovo volto, riportato questa mattina in esclusiva sul quotidiano La Repubblica, è stato pubblicato dopo l’ultimo che risaliva oramai a diversi anni fa. Un lavoro che, secondo quanto si apprende da fonti confidenziali del giornale, sarebbe stato realizzato grazie all’aiuto di un confidente che avrebbe rivelato dettagli più recenti dell’aspetto attuale del boss in quanto in contatto con lui fino a poco tempo fa. La guardia di finanza ha così elaborato graficamente il volto del capomafia, differente solo in alcuni tratti dal precedente identikit: capelli scuri, stempiatura più ampia, leggermente appesantito. Due gli identikit forniti: uno in cui Messina Denaro è senza i proverbiali occhiali da sole scuri stile Rayban e un altro invece che indossa proprio le lenti. Il latitante potrebbe invece essere cieco da un occhio, come avrebbe ipotizzato il medico spagnolo che curò Messina Denaro in una clinica di Barcellona per una grave malattia alla retina. Condannato all’ ergastolo per le stragi del 1993, da allora Messina Denaro è sparito nel nulla. Tribolata la sua storia: un’ascesa criminale iniziativa con il personale coinvolgimento nella stagione stragista dei primi anni ’90. Da considerare che la figura del boss è attualissima anche perché sarebbe al centro della famosa e controversa trattativa Stato-mafia. In più è sempre stato acclarato un suo strettissimo legame con Totò Riina, il terribile superboss la cui linea è stata sempre quella stragista, delle armi. Da tempo gli investigatori stanno cercando di fare attorno Messina Denaro terra bruciata e ci sono riusciti in pieno. Recentemente è finita in carcere la sorella Patrizia, il cognato e diverse altre persone ritenute legatissima a doppio filo con il boss. Erano dei veri e propri bancomat per garantire la latitanza dorata di Messina Denaro. Ora cosa ne sarà del boss è difficile dirlo: il suo lusso sfrenato lo avrà ridimensionato perché si sono interrotti i cordoni finanziari oppure ha già altre fonti economiche a cui fare riferimento? Secondo il sostituto procuratore Maria Teresa Principato, intervistata recentemente dalla Rai, che da anni è sulla tracce del superboss oggi scardinare questa coltre è difficilissimo. La caccia alla sua immensa ricchezza che ha permesso allo Stato il sequestro di beni per 4 miliardi di euro in questi anni di latitanza, i blitz delle forze dell’ordine che hanno gradualmente fatto terra bruciata intorno a lui, fino al clamoroso arresto per l’appunto della sorella Patrizia. Matteo Messina Denaro si nasconde da 21 anni, nonostante gli diano la caccia la Procura di Palermo, la Polizia, i Carabinieri e i servizi segreti.

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