Messina Denaro, ammalato e pronto a farsi arrestare? A Venezia fra palazzi e casinó

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Non una rivelazione ma una conferma. Il castelvetranese Matteo Messina Denaro, superlatitante di Cosa Nostra e capo incontrastato dell’organizzazione, sarebbe sato davvero in Veneto. La conferma di quanto già raccontato dal pentito Emanuele Merenda è arrivata da alcune dichiarazioni di un altro pentito, Salvatore Baiardo, l’uomo aveva gestito la latitanza dei fratelli Graviano. Il pentito dice innanzitutto che il superboss sarebbe gravemente ammalato e proprio per questo pronto a farsi arrestare.

Inoltre Matteo Messina Denaro, lo steso Baiardo e i Graviano avevano un palazzo a Venezia ai primi anni 90, acquistato forse tramite prestanome. Il boss castelvetranese aveva anche i pass necessari a potere frequentare il Casinò della cittadina lagunare., luogo che il superlatitante frequentava spesso e in assoluta libertà per andare a giocare. Baiardo afferma chiaramente che Matteo Messia Denaro è sempre rimasto in Italia, anche se è ufficialmente ricercato dal 3 giugno del 1993. Avrebbe trascorso 29 anni di latitanza tra Piemonte, la Lombardia e il Veneto. Altri particolari erano stati raccontati dal pentito Merenda che avrebbe raccontato ai magistrati che ad ospitare il capo di Cosa Nostra sarebbe stato un palermitano, da molto tempo residente a Salgareda, in provincia di Treviso.

La presenza di Messina denaro e di altri esponenti di Cosa Nostra nella regione italiana del nord-est è confermato anche dal fatto che la Procura di Firenze, che sta indagando sui mandanti degli attentati del 1993 avvenuti a Firenze, Roma e Milano, ha ordinato l’anno scorso una serie di perquisizioni proprio nel Veneto, una regione che, peraltro, ha dato ospitalità nel tempo a tanti big della mafia siciliana a partire da Totuccio Contorno per arrivare a Giuseppe Madonia e per finire con Messina Denaro, che sarebbe stato anche ospitato in una casa agricola vicino ad una cantina nel trevigiano.