Mazara del Vallo, odori nauseabondi dal depuratore: indagini in corso

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Tutta una serie di iniziative messe in moto per risolvere il problema degli odori sgradevoli che in questi ultimi giorni si sono avvertiti nel territorio mazarese ed, al contempo, cercare di individuare i cittadini irresponsabili che possano avere provocato l’enorme disagio. L’amministrazione comunale mazarese corre ai ripari. I tecnici comunali hanno fatto sapere che il depuratore è perfettamente funzionante anche se ancora non è a pieno regime e che le fastidiose esalazioni che si percepiscono sono dovute all’immissione nella condotta fognaria comunale di reflui non compatibili con quelli che possono essere immessi nella rete e che conducono al depuratore. Sulla questione sono in corso indagini anche giudiziarie per l’accertamento dei fatti, promosse dallo stesso primo cittadino. Per ovviare a tutti gli inconvenienti l’amministrazione e sta collocando speciali macchine di nebulizzazione che appena in funzione a pieno regime risolveranno la questione in maniera definitiva. Attualmente funzionano 50 diffusori di nebulizzazione ed entro domani saranno 150 che, secondo le valutazioni tecniche, risolveranno il problema. In questa fase il processo di nebulizzazione funziona 12 ore al giorno, ma appena completato tutto l’impianto i 150 diffusori funzioneranno 24 ore su 24. “L’eliminazione degli odori sgradevoli – annuncia il comune – comunque non fermerà l’Amministrazione Comunale nell’indagine tendente a scoprire le azioni criminose che vengono compiute a danno dell’ambiente e della popolazione. Contemporaneamente a queste iniziative l’Amministrazione Comunale ha avviato anche una serie di controlli nella rete fognaria nei pressi della costa e del fiume Delia dove potrebbe essere possibile la presenza di qualche scarico abusivo o comunque illecito anche di soggetti privati”. L’iniziativa tende anche a ridare al fiume Delia la sua funzione naturale e per tale motivo l’ente ha avviato una procedura per assicurare che anche la funzione della Diga Trinità non sia di fatto un danno per l’esistenza del fiume: a causa dell’acqua che viene trattenuta, infatti, il fiume perde il suo corso d’acqua, impedendo la naturale miscelazione delle acque fluviali con quelle marine, dando così origine ad una stagnazione delle acque e ad un imputridimento delle stesse, originando cattivi odori.