MARSALA (TP) – Crolla come un castello di carta il governo cittadino a Marsala dopo la condanna del sindaco Giulia Adamo e la sua sospensione dalla carica per 18 mesi decisa dalla prefettura di Trapani. L’assessore Eleonora Lo Curto (nella foto) si è dimessa in aperta polemica mentre il Partito Democratico ha ritirato il sostegno al primo cittadino, come era già nell’aria. Ieri sera si è conclusa una riunione del coordinamento locale dei Democratici che ha ufficializzato per l’appunto di ritirare l’appoggio alla Adamo. “Ieri è stato votato un documento del Pd, con soli tre astenuti, che chiede al sindaco Giulia Adamo le dimissioni perché sono venute meno le condizioni dello stare insieme in coalizione” dichiara il deputato regionale Antonella Milazzo che ha fatto da autorevole portavoce dei Demcoratici a livello locale. Nel contempo è stato chiesto che i due assessori in quota Pd in giunta si dimettano ma qui ci sarebbero delle frizioni: Antonio Vinci sarebbe propenso a lasciare mentre qualche resistenza la sta facendo, secondo indiscrezioni, Antonella Genna: “Se dovessero rimanere – precisa la parlamentare – lo farebbero a titolo personale, ovviamente andando incontro a tutte le conseguenze previste dal nostro statuto. Ma sono sicura che prenderanno la decisione giusta, rispettando le decisioni prese dalla direzione comunale”. La Genna avrebbe mostrato molte perplessità perché praticamente subirebbe la beffa di rimanere fuori dai giochi politici: infatti per ricoprire l’incarico di assessore si era dimessa da consigliere comunale. Con molta probabilità il governo cittadino cadrà e verrà commissariato, anche se si aspettano ancora le ufficiali dimissioni di Giulia Adamo, mentre il civico consesso continuerà ad operare seppur sotto lo sguardo di un commissario. Intanto ha mollato l’ex europarlamentare Eleonora Lo Curto, braccio destro della stessa Adamo prima delle frizioni degli ultimi mesi: “Non c’è stato mai un progetto politico in questa coalizione – afferma la Lo Curto – perché noi abbiamo perso quasi subito il nostro entusiasmo, per via delle tensioni via via crescenti su molte decisioni del sindaco che subivamo, senza condividere”. Difficile che in questo contesto la Adamo decida ostinatamente di continuare il suo percorso politico in attesa di superare il periodo della sospensione. La Adamo è sempre più propensa a lasciare l’incarico. La condanna a 2 anni e 10 mesi dalla Corte d’Appello per tentata concussione, più l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, pesa come un macigno anche sul piano morale ed etico. Si tratta di una condanna che risale a quando il sindaco ricopriva l’incarico di presidente della Provincia: secondo l’accusa la Adamo si rifiutò di dare un contributo all’istituto degli Audiofonolesi se non avessero cambiato il presidente con un nome a lei gradito, Milena Vinci. Intanto c’è una nota ufficiale anche dei consiglieri di opposizione Carnese, Marrone, Alagna, Milazzo e Titone che spingono alle dimissioni il sindaco: “Dia l’opportunità ai suoi concittadini – si legge nel documento – di scegliere il loro primo cittadino per una rinascita della città che tanto le sta al cuore. Lei così potrà serenamente e privatamente seguire le vicende che la riguardano evitando che le stesse si estendano all’intera cittadinanza”.
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