Maltrattamenti in famiglia, assolto un impiegato marsalese

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Un impiegato marsalese, che lavora a Milano, è stato assolto dal tribunale collegiale di Trapani dall’accusa di maltrattamenti aggravati sull’ex compagna avvenuti anche sotto gli occhi del figlio minorenne. Difeso dagli avvocati Valentina Milazzo e Antonino Vallone è stato assolto con la formula “perché il fatto non sussiste”. Tutto inizia, un anno e mezzo fa, durante una vacanza a Marsala dove veniva frequentemente a trascorrere periodi di vacanze con l’ex compagna, una insegnante anche lei della città lilibetana. Al rientro nel capoluogo lombardo casualmente scopre che l’ex compagna aveva un altro telefonino. Incuriosito esamina immagini e messaggi e scopre che la donna aveva una relazione con un imprenditore marsalese. Chiede conto e soddisfazione alla donna del suo comportamento e pare che siano volate in più occasioni parole grosse e minacce tanto che si rese necessario l’intervento della polizia. L’insegnante lo denuncia per maltrattamenti. A questo punto scatta per l’uomo il divieto di avvicinamento e l’obbligo di portare il braccialetto elettronico, cosa che fa per oltre un anno. Gli avvocati Milazzo e Vallone, durante il processo dove la donna si è costituita parte civile, hanno dimostrato, grazie a testimoni e la produzione delle foto nelle chat la conferma della relazione extraconiugale e che il loro assistito non aveva commesso reati. Tesi accolta dai giudici mentre il pubblico ministero aveva chiesto un anno grazie alla qualificazione del reato da maltrattamenti a stalking. I giudici hanno sentenziano anche l’immediato annullamento delle misure alle quali l’uomo era stato sottoposto: divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico