Mafia: “I voti per Doriana Licata”

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La posizione dell’ex assessore provinciale di Trapani Doriana Licata si aggrava sempre di più, dopo la maxi operazione dei giorni scorsi che ha portato in carcere 30 tra fiancheggiatori e complici del superlatitante Matteo Messina Denaro. In particolare stanno emergendo nuovi particolari sulla figura del fratello del politico in gonnella, Aldo Licata, arrestato nel blitz  perché  si sarebbe attivato per comprare voti per la sorella. Avrebbe pensato a tutto Pietro Polizzi, ritenuto organico alla famiglia mafiosa di Campobello di Mazara del Vallo e stretto amico di Aldo Licata. Anzitutto emerge che quest’ultimo già da tempo avrebbe tentato di creare questa commistione tra mafia e politica. Proprio Licata avrebbe chiesto voti in cambio di soldi anche a Gaspare Lipari, arrestato nel corso dell’operazione Campus Belli nel dicembre 2011, che portò in cella, tra gli altri anche il sindaco di Campobello Ciro Caravà. La vicenda viene fuori da una conversazione intercettata ed è stata molto utile agli inquirenti, tanto che viene fuori oggi il forte sospetto che anche altre elezioni siano state truccate. La somma da sborsare sarebbe stata di 50 mila euro. A giugno 2012 Pietro Polizzi comincia a muoversi per procurare voti a Doriana Licata. Non solo a Campobello perché le regionali comportano un lavoro ad ampio raggio. Allora bisogna cercare voti ovunque. Anche a Marsala, ad esempio. Si contatta Pietro Centonze, che è indicato appartenente alla famiglia mafiosa di Marsala, coinvolto nell’operazione Peronospera II, condannato per estorsione, ricettazione, intestazione fittizia, favoreggiamento, sottoposto alla misura di sorveglianza speciale per mafia e nipote del boss Natale Bonafede. I voti ovviamente venivano controllati: ai potenziali elettori si chiedevano numero di sezione e scuola dove si recavano. “Appena non spuntano lo vedo, non si può scappare. Non è che mi possono dire sì e poi non vanno a votare”, spiegava Pietro Polizzi alla madre nel corso di una telefonata intercettata. Infatti il giorno delle elezioni, a urne ancora aperte, Centonze riesce a dare già i primi risultati. Un exit poll interno. A Campobello di Mazara Doriana Licata prese 828 voti, a Marsala 889, a Mazara 550, a Trapani 532. Non venne eletta per una manciata di voti, con 4.686 preferenze, piazzandosi seconda in lista dopo Giovanni Lo Sciuto. Ma questo alla mafia non interessava tanto che Aldo Licata trovò non pochi problemi nel cercare i soldi che erano stati pattuiti per l’acquisto del pacchetto di preferenze. L’indagine non ha però chiarito se Licata abbia saldato il debito. In tutto ciò Doriana Licata, che non è indagata, si è dimessa da vice coordinatore regionale dei Democratici Riformisti e ha detto di avere “fiducia nella magistratura e presto sarà palese la totale estraneità di mio fratello”.

Nella foto Aldo Licata