Mafia e politica, arrestato Paolo Ruggirello. Accuse pesanti per il politico

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Arresto eccellente nell’ambito dell’ultima operazione antimafia, messa a segno dai carabinieri su disposizione della DDA, ai danni della fitta rete di fedelissimi di Matteo Messina Denaro, il boss superlatitante di Castelvetrano.  Arrestato infatti Paolo Ruggirello, ex deputato dell’MPA prima e del PD poi, candidato non eletto al Senato, sempre per i democratici. Il politico è stato recentemente impegnato nelle Primarie a sostegno dell’area Renzi-Faraone. Ruggirello, la cui famiglia nei primi anni 90 aveva anche fondato un emittente televisiva con sede a Guarrato, è accusato di associazione mafiosa e voto di scambio.

L’indagine, all’alba di oggi, ha portato in carcere 25 persone, fra colonnelli e gregari dei clan di Paceco e Trapani. Intercettazioni e pedinamenti avrebbero confermato che l’ex deputato regionale sarebbe stato a disposizione della “famiglia”, favorendo affari e assunzioni; avrebbe anche inserito persone segnalate dei boss nelle liste per alcune consultazioni elettorali locali. Favori in cambio del sostegno elettorale. In manette, per voto di scambio, è finita anche l’ex assessore comunale di Trapani Ivana Inferrera, che nel 2017 fu candidata alle Regionali con l’Udc. Stessa contestazione anche per il marito, Ninni D’Aguanno, arrestato pure lui, personaggio molto noto nel settore delle piccole e medie imprese. Il blitz ha portato in carcere un altro ex consigliere comunale di Erice Ninni Maltese.

L’inchiesta della DDA ha decapitato il nuovo vertice di Cosa nostra trapanese, composto dai figli del vecchio capomafia Vincenzo Virga, Francesco e Pietro, che dopo essere stati scarcerati avevano avviato la riorganizzazione della cosca, puntando soprattutto sull’edilizia, sullo smaltimento dei rifiuti e sugli investimenti nel settore del turismo. Lo stesso clan dei Virga aveva nominato un referente sull’isola di Favignana per gestire il Grand hotel Florio che è stato adesso sequestrato. L’indagine, coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Gianluca De Leo e Claudio Camilleri, conferma che cosa nostra trapanese, diretta dal latitante Matteo Messina Denaro, è il vero laboratorio della nuova mafia siciliana.

Paolo Ruggirello, che per tanti anni ha avuto ad Alcamo come riferimento politico Giacomo Sucameli e che è stato anche coinvolte nelle inchieste sulle spese pazze all’ARS e sulle consulenze allegre nella sua carica di deputato-questore, è cresciuto all’ombra del padre che fu protagonista di una grande scalata imprenditoriale diventando proprietario della Banca Industriale e patron del Trapani calcio. Nel 1995 muore il padre, la figlia Bice tenta la scalata politica con il CCD alle regionali dell’anno successivo ma, non eletta, si dedica poi agli affari di famiglia. A lei, in politica, subentra Paolo Ruggirello, inizialmente al fianco del socialista Bartolo Pellegrino. Poi l’MPA di Raffaele Lombardo quindi la lista di centrodestra guidata da Nello Musumeci e nel 2015 l’ingresso nel Partito Democratico.