Alpauno

Legionella in casa di riposo per anziani di Castellammare del Golfo. La stessa struttura venne chiusa nel 2023

Gli ambienti in cui vivono gli anziani, categoria di persone fragili per antonomasia, dovrebbero rispettare elevati standard di pulizia e di condizioni igienico-sanitarie. Spesso, però, non è così. A  Castellammare del Golfo, un una struttura privata per anziani, è stato infatti scoperto un caso di Legionellosi causato dal batterio in grado di sopravvivere nell’acqua, nel fango, nei terreni umidi e che si trasmette anche per via aerea. Immediata è arrivata l’ordinanza del comune di Castellammare del Golfo che ha disposto la chiusura temporanea della stanza della struttura per anziani in cui è stato rilevato il caso. Erano stati gli operatori dell’ASP a segnalare la vicenda al Comune dopo una serie di controlli e analisi che avevano appurato  effettive contaminazioni da Legionella nell’acqua della doccia.

Il sindaco Fausto ha quindi ordinato l’inibizione all’uso della camera situata al secondo piano della casa per anziani che sorge in zona Duchessa, fino al ripristino delle condizioni di sicurezza igienico-sanitaria. L’ordinanza scaturisce dalla necessità di evitare rischi sanitari sia per gli anziani ospiti che per il personale che opera nella stessa struttura. Il provvedimento del sindaco castellammarese ha anche disposto al rappresentante legale della casa di riposo, di non utilizzare per alcuna ragione la camera 217.

La stessa struttura nel luglio del 2023 aveva subito l’ordine di sgombero per i suoi venti anziani assistiti. La regione prima, poi il comune e quindi i carabinieri del NAS, avevano disposto la chiusura immediata della casa socio-assistenziale per anziani gestito anni fa dalle suore dalle orsoline e ora affidato ad una cooperativa di Terrasini. All’epoca le ispezioni igienico-sanitarie avevano registrato alcune carenze a cominciare dalla presenza di muffa e umidità sia nelle cucine che nei servizi igienici. Presenti inoltre altri problemi che non sarebbero sanabili e che quindi spinsero le autorità a disporre lo sgombero. Al gestore venne comminata una sanzione amministrativa di 3000 euro perché all’interno dell’edificio sarebbe stato attivato un locale cucina privo di registrazione sanitaria. Adesso, a quasi due anni da quel provvedimento, il caso accertato di legionellosi.

 

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