Alpauno

La “Mangione” di Alcamo affoga nei debiti per oltre due milioni di euro

a woman with unpaid bills has many debts. unemployment and personal bankruptcy

Un vero e proprio ultimatum da parte del Comune di Alcamo notificato all’Ipab  “Mangione” conosciuta come “Boccone del povero” che si trova in via Florio. Una vera e propria eccellenza nel campo dell’assistenza ad anziani: uomini e donne indigenti con disagio economico familiare, disabili psichici che non possono permettersi di pagare le rette delle case di riposo private. E nullatenenti. Se entro la fine del mese non saranno versate 100 mila euro di contributi (Durc) all’Inps: “il Comune non potrà continuare a corrispondere le rette e quindi interrompere il rapporto. Il Comune  sarà costretto “ad informare i familiari amministratori di sostegno e gli stessi ospiti per provvedere ad un loro trasferimento in altre strutture”. Allo stato attuale sono trenta gli ospiti molti con gravi patologie e senza famigliari alle spalle che potrebbero trovarsi da un momento all’altro in mezzo alla strada. Evenienza che il Comune e il commissario Rosario Candela, in carica dal 31 luglio 2023, intendono scongiurare. Candela ha ereditato una situazione economica disastrosa. “La situazione è molto delicata e complessa- conferma lo stesso commissario Candela-. La lettera del Comune si riferisce ai mancati versamenti (Durc) dei contributi all’Inps. Il Durc è stato sospeso dall’Inps per potere procedere alla regolarizzazione. Ma mancano i fondi”. La “Mangione” ha un buco di due milioni da coprire e questo mese impiegati amministrativi e inservienti e suore, 17 in tutto, non riceveranno lo stipendio.

Il commissario Rosario Candela ha lavorato e lavora con impegno tra le difficoltà poiché ha ereditato nel 2023, al momento dell’insediamento, debiti per milioni oggi arrivati a due.  Ha lavorato con impegno e sacrificio e intende sottolineare che “le proprietà immobiliari superano abbondantemente i due milioni”. Un immobile in corso dei Mille affittato all’Asp che paga 35 mila euro l’anno. Ma questi soldi vengono versati alla Esattoria dove sono fermi numerosi decreti ingiuntivi due dei quali notificati da due ex impiegati di primo livello.- Lo stesso commissario sta lavorando per cercare di regolarizzare il Durc chiedendo la rateizzazione del debito con l’Inps. All’Inps chiede più tolleranza. I debiti hanno superato il milione causati già una decina di anni fa  quando alla Mangione c’è stata abbondanza di personale: dirigenti e amministrativi fatti assumere dalla politica.

Oggi gli amministrativi sono due, più 12 precari, sei a turno, più tre suore. Stipendi spesso pagati con mesi di ritardo. Alcune rette 620 euro al mese, ovvero la retribuzione della  pensione, sono pagati mensilmente da ospiti. Ma le rette del Comune sono indispensabili per la sopravvivenza. Il taglio dei contributi dell’assessorato regionale alla Famiglia, che consentiva di pareggiare il bilancio, fece saltare tutti i conti tanto che nel marzo del 2014 il consiglio di amministrazione dell’Ipab “Mangione” deliberò il programma di risanamento e sviluppo che non è decollato. La Mangione, storica opera di assistenza alcamese, ha una ricettività di 49 anziani nella sede di via Florio e di 10 unità nella struttura di via Licurgo per disabili psichici, Un aiuto è venuto dalla Banca don Rizzo. Ora il rischio di chiusura è concreto

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