Intercettazioni su un quotidiano online per l’inchiesta sul presunto voto di scambio ad Alcamo, polemiche e botta e risposta

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di Antonio Pignatiello

 

Ritorna la polemica infuocata sul presunto ed eventuale voto di scambio alle ultime amministrative alcamesi. Il quotidiano on line Alqamh ieri pomeriggio, a firma di Rino Giacalone, giornalista anche del Fatto Quotidiano, ha pubblicato uno stralcio di intercettazioni dell’inchiesta portata avanti dalla Procura di Trapani, coordinata dal PM Rossana Penna e preannuncia nuove pubblicazioni di intercettazioni.

Nell’articolo inoltre viene specificato che Nino Papania, parte offesa nell’inchiesta, sarebbe iscritto nel registro degli indagati nell’inchiesta che ha coinvolto sette persone, tre arrestati per l’attentato alla segreteria di Nino Papania e quattro per presunto voto di scambio, sette persone per cui la Procura ha chiesto a vario titolo il rinvio a giudizio.

Papania, da noi sentito, ci ha fatto sapere che non ha ricevuto nessuna comunicazione da parte della Procura e di non aver ricevuto avvisi di garanzia, cosa diversa dall’essere iscritti nel registro degli indagati ci ha detto lo stesso Rino Giacalone, e ha presentato, Nino Papania, querela nei confronti di Rino Giacalone e del quotidiano online Alqamah al Comando dei Carabinieri di Alcamo.

La vicenda ha riportato caldi gli animi ad Alcamo sopratutto sui social netwok dove ancora una volta vengono richieste le dimissioni di Sebastiano Bonventre.

La vicenda, quando apparve la questione del presunto voto di scambio, aveva visto un pomeriggio di fuoco qualche settimana fa quando Bonventre aveva prima dato le dimissioni poi ritirate dopo riunioni politiche e incassato la solidarietà dei consiglieri comunali.

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