C’è nell’aria profumo di mozione di sfiducia per il sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo, coinvolto nell’incredibile vicenda che ruota attorno al giornalista e fac totum di Tele Jato Pino Maniaci (nella foto). I consiglieri comunali di opposizione hanno preannunciato che se il sindaco e l’intera giunta non si dimetteranno, considerato che è emerso nell’indagine che ha favorito (con alcuni assessori, ndr) l’arruolamento dell’amante di Maniaci nelle graduatorie del servizio civico e dei cantieri di lavoro per non subire continui attacchi giornalistici, presenteranno la sfiducia. Per la presentazione del documento e la relativa discussione in aula servirebbero almeno 12 consiglieri, ed i numeri ci sono dal momento che i firmatari del documento sono proprio 12, ma poi per l’approvazione si dovrebbe arrivare a quota 20. Numeri che sino ad oggi non ci sono mai stati nonostante i tanti malumori che si sono registrati in questi giorni per il continuo susseguirsi di notizie: “Facciamo appello a tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale – scrivono i 12 consiglieri – affinché prendano le distanze da questa gestione oscura della cosa pubblica e dichiarino apertamente la propria posizione in merito ai fatti accaduti”. Intanto il primo cittadino continua a trincerarsi dietro il silenzio: “Sulla vicenda c’è il segreto istruttorio – è la solita tiritera che ripete da giorni Lo Biundo – e sono stati i magistrati a invitarmi a non dire nulla in merito. Sulla mia onestà e integrità non c’è alcun dubbio. Ho la massima fiducia nella magistratura e solo lei è autorizzata a dare patenti di moralità, non certo i giornalisti o la politica. Le indagini non riguardano di certo me”. Un silenzio altrettanto assordante è quello del Partito Democratico locale a cui appartiene ed è iscritto proprio Lo Biundo ed anche il suo assessore Gianlivio Provenzano. Da giorni la segretaria Franca Sicula non risponde al telefono, contattato il suo vice Vito Fiorino l’imbarazzo è evidente: “Non mi sento di fare alcuna dichiarazione al momento – evidenzia – perchè prima di tutto dobbiamo riunire gli iscritti e incontrare il sindaco per chiedere spiegazioni. Non possiamo dare dei giudizi sulla base di articoli giornalistici”. Nel contempo il segretario provinciale del Pd Carmelo Miceli ha chiesto la convocazione per sabato di un’assemblea straordinaria per discutere della vicenda: “Solo all’esito dell’assemblea – evidenzia Miceli – la segreteria provinciale assumerà le proprie determinazioni in merito alle più opportune azioni da intraprendere a tutela dell’immagine del Partito e di eventuali suoi dirigenti”. Intanto, anche se Lo Biundo non vuole proferire parola in merito, ai dubbi che consiglieri e cittadini esprimono da giorni hanno risposto ieri in conferenza stampa gli inquirenti che hanno seguito il caso di Maniaci: “I sindaci di Partinico e Borgetto non hanno denunciato le estorsioni subite”. Prende posizione anche l’Ordine dei giornalisti di Sicilia che precisa che al momento non si può sospendere dall’albo dei pubblicisti Pino Maniaci perchè non è stato sottoposto ad arresto ma ad un divieto di dimora nelle province di Trapani e Palermo: “Gli atti saranno trasmessi al competente Consiglio di disciplina territoriale che, pur se autonomo e del tutto indipendente dal Consiglio dell’Ordine, – si legge inella missiva – verrà invitato a non entrare nel merito delle accuse di estorsione (la cui fondatezza dovrà essere accertata dai giudici penali) ma ad esaminare con rigore estremo e scrupolo il contenuto delle affermazioni fatte dallo stesso Maniaci, nel corso delle conversazioni intercettate”.