Infiorata sulla scalinata di San Domenico, polemiche su figura antiaborto

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L’opera con un feto bianco su un cerchio di fiori gialli, contornato da altri petali colorati, collocata sulla scalinata di San Domenico a Trapani, in occasione dell’infiorata patrocinata dal Comune, con un chiaro messaggio che dice “no” all’aborto, ha scatenato diverse polemiche. La scelta del comune di Trapani, di  postare sul proprio profilo Facebook l’immagine dell’opera accompagnandola col titolo «Maria sciogli i nodi dell’aborto», non è passata inosservata. Diverse le prese di posizione di donne che ricordano la laicità dello Stato e la lunga battaglia che ha portato alla legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Proprio su questo è intervenuta la  segreteria generale della Cgil di Trapani, l’alcamese Liria Canzoneri: “La legge 194 è una conquista per il nostro Paese, per le donne, per la democrazia e per la libertà. Le Istituzioni dovrebbero affrontare il tema dell’aborto e altri temi delicati e controversi in maniera neutra, affermando – continua Liria Canzoneri-. in ogni circostanza, la laicità dello Stato. E’ proprio il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, dopo le numerose polemiche,  ha dichiarato: «L’infiorata è un omaggio alla città, anche per questo abbiamo voluto rendere pubblica l’opera sui social del comune, ed insieme il richiamare la comunità cittadina alla riflessione su temi attuali ed assolutamente laici (dalla violenza sulle donne all’impegno antimafia o per la tutela dell ambiente, etc). Vi è anche una particolare inclinazione spirituale e religiosa su alcuni temi che può non trovare d’accordo tutti così come rassegnatomi per le vie brevi, ma l’opera va comunque letta nel suo insieme e con il debito di rispetto democratico delle idee e sensibilità di tutti. L’approccio laico del comune, più in generale anche nella concessione di suolo pubblico per manifestazioni le più diverse e disparate, non può significare valutazioni discrezionali e/o di censura, bensì di rispetto per tutti. Grazie ancora a Claudio Maltese ed ai volontari dell’Associazione TraduMari&Venti». Conclude il Sindaco di Trapani. Uno scivolone, secondo i tanti che hanno visto in quell’immagine il non rispetto della libertà di scegliere, e che avrebbe chiuso ogni polemica esistente, se si fosse ammesso l’errore con delle scuse.

“Mi risulta davvero incomprensibile, come donna e cittadina, la presa di posizione del Comune di Trapani che sui propri social si rivolge a Maria per scongiurare l’aborto. Le risposte del sindaco alle condivisibili proteste appaiono ancora più incomprensibili dato che dovrebbe sapere che lo Stato è laico e non si rivolge alla Madonna per risolvere i problemi, che l’aborto è sancito da una legge dello Stato ed è un diritto delle donne potervi ricorrere ed infine che è fortemente inopportuno che il Comune patrocini un evento che criminalizza chi agisce secondo una legge dello Stato”.

Afferma Antonella Parisi responsabile Uil Pari Opportunità, in merito all’infiorata sulla scalinata di San Domenico a Trapani patrocinata dal comune di Trapani che si ha come tema quello di invocare l’aiuto mariano per sciogliere il nodo dell’aborto.

“La legge 194 è una legge che non pretende di essere condivisa da tutti – aggiunge -, ma sancisce un doloroso diritto della donna che non può essere chiamato “eccesso”. Gli eccessi della 194 vanno semmai ricercati altrove, ovvero in quella parte in cui permette che le donne debbano spesso fare giri immensi quando lungo il loro cammino incontrano medici antiabortisti per poter esercitare un diritto che non può aspettare, che non ammette ritardi, soprattutto se questi ritardi sono addebitabili allo stesso Stato che quel diritto lo dovrebbe garantire”.