Incontro col papa per l’alcamese Giuseppe Gulotta

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Visibilmente commosso ed emozionato l’alcamese Giuseppe Gullotta ieri in Vaticano ha incontrato papa Francesco. Un incontro che forse ridurrà di poco la sua sofferenza per avere vissuto una via Crucis lunga oltre 25 anni. Giuseppe Gullotta è una delle vittime di una grande ingiustizia perché accusato della strage di Alcamo Marina dove vennero trucidati nel sonno due carabinieri. Una strage avvolta ancora e che forse resterà sempre nel mistero in un periodo in cui in Italia terroristi rossi e neri, con i loro delitti, alimentavano la strategia della tensione. L’assoluzione per Gulotta, costretto a confessare sotto tortura un delitto mai commesso, così come Santangelo e Ferrantelli, è arrivata nel febbraio di tre anni fa dopo una serie di processi, scaturiti dalle rivelazioni di un brigadiere dei carabinieri che seguì le indagini. “Un segno del destino – ha detto Gulotta dopo l’incontro col papa – per chi come me ha il dono della fede. Un segno del destino, perché Francesco è il primo uomo delle istituzioni che accoglie nella sua casa un ex-ergastolano come me, anche se innocente. Se questo non è un miracolo, ditemi voi cos’è”. Intanto il prossimo il 25 novembre il tribunale di Reggio Calabria esaminerà le conclusioni dei periti e si pronuncerà sul risarcimento che gli dovrà dare lo Stato. La richiesta, presentata tramite i suoi avvocati Pardo Cellini e Saro Lauria, è di 56 milioni di euro. La sua storia è stata raccontata nel libro “Alkamar”, scritto insieme al giornalista Nicola Biondo. Mafia, terrorismo, Gladio e tanto altro che non hanno fatto luce sul duplice eccidio di due carabinieri. Tra le tante piste, a cui non venne dato alcun seguito, quelle contenute in un rapporto della polizia di Alcamo che segnalò la probabile presenza ad Alcamo Marina del latitante nero Pierluigi Concutelli, autori di diversi efferati delitti e da diversi anni all’ergastolo.