Incidente Artale, alla guida c’era Gomis. Lo sostiene perizia della compagnia assicurativa

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Sarà discussa venerdì 5 febbraio la richiesta di archiviazione per Maurice Gomis, ex portiere del Siracusa e fratello dell’ex numero uno del Trapani, avanzata dal pm Marco Dragonetti nell’ambito dell’inchiesta sull’incidente automobilistico che, all’alba del 9 settembre del 2018, provocò la morte dell’alcamese Davide Artale, fresco di nomina come team manager della squadra aretusea di serie C.

Gomis, che si trovava in auto con Artale, venne poi iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale. Intanto è arrivata un’ulteriore novità che va a corroborare quanto già ipotizzato e sostenuto da alcune testimonianze dei soccorritori e da una consulenza tecnica di un ingegnere stradale: alla guida del mezzo, ribaltatosi e uscito fuori strada nei pressi della provinciale Siracusa – Cassibile, ci sarebbe stato proprio Maurice Gomis e non Davide Artale.

Una consulenza peritale, effettuata con sofisticate tecnologie dalla compagnia assicurativa Unipol-Sai, avrebbe infatti asserito che il conducente fosse proprio il calciatore. La tesi appare del tutto incontrovertibile in quanto la stessa compagnia, proprio alla luce di tale studio, ha chiuso gli aspetti risarcitori nei confronti dei familiari della vittima difesi dagli avvocati Anna Maria Benenati e Saro Lauria.

Il prossimo 5 febbraio si terrà l’udienza al tribunale di Siracusa, probabilmente in modalità remoto, per valutare la proposta di archiviazione per l’unico indagato di quel terribile incidente, l’ex portiere del Siracusa Calcio. Il pm Dragonetti non aveva richiesto il rinvio a giudizio di Gomis in quanto, a suo parere, mancava la pienezza della prova delle responsabilità dell’indagato, aldilà di ogni ragionevole dubbio.

Dubbi che adesso potrebbero essere spazzati via anche dalla nuova perizia della compagnia assicuratrice che, certamente, non ha alcun interesse a risarcire chicchessia quando sussista la pur minima incertezza sull’andamento dei fatti. Una perizia bio-meccanica, quella prodotta da un professionista incaricato dall’Unipol-Sai, che potrebbe rappresentare il passo decisivo verso la verità su quanto accadde più di due anni fa.