Depuratori di Balestrate e Trappeto, AMAP sotto inchiesta. Progettazione per quello di Carini

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Depuratori malfunzionanti o senza alcuna manutenzione, fanghi fognari accumulati e che poi finiscono in marre. Tra gli impianti nell’occhio del ciclone anche quelli di Balestrate, Trappeto e Carini. La Procura della Repubblica di Palermo ha quindi chiesto il commissariamento giudiziale dell’Amap, la società che gestisce i depuratori, per una serie di reati ambientali.

Nell’inchiesta, coordinata dai pubblici ministeri Andrea Fusco e Bruno Brucoli, ci sono cinque indagati, ex amministratori e dipendenti dell’azienda. Fra i reati contestati anche quello di inquinamento ambientale. Sarà il gip a decidere se l’AMAP merita di passare in amministrazione straordinaria. L’udienza è fissata per il primo aprile. A Balestrate, più di due anni fa, tre consiglieri comunali di opposizione (Guido De Amicis, Tonino Palazzolo e Giuseppe Curcurù) avevano effettuato un’ispezione al depuratore e denunciarono tante cose strane, a cominciare dalle condizioni del cancello e che denotavano una mancata apertura da chissà quanto tempo.

Il mare del golfo deve però fare anche i conti con altri depuratori che funzionano poco o anche peggio. Anche quelli dei comuni che sorgono a pochi chilometri dal mare (Alcamo, Partinico, Montelepre). E’ il caso, ad esempio, di quello di Trappeto che definire funzionante appare un eufemismo. Una grande e importante opera è invece in itinere e la sua progettazione esecutiva è stata recentemente appaltata a uno studio di tecnici specializzati: il nuovo depuratore di Carini che, oltre ai reflui della cittadina e della zona industriale, convoglierà anche quelli di Cinisi e di Terrasini.