INCENDI: Scopello in fiamme, rischia Monte Bonifato

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Ieri, con la prima vera grande giornata di caldo e soprattutto di forte vento di scirocco, la provincia di Trapani è tornata impietosamente a bruciare. Ed ancora oggi i soccorsi hanno continuano a spegnere le vastissime fiamme che sin dal giorno precedente hanno continuato a divampare. La situazione più grave si è verificata nel borgo di Scopello dove le fiamme hanno lambito diverse abitazioni: è stato necessario evacuare diversi villini e soprattutto case di villeggiatura. In alcuni casi sono andate a fuoco anche aree coltivate e oltre alle colture sono stati avvolti dalle fiamme persino qualche allevamento di animali. Il vasto e devastante rogo si è sviluppate dalle strade che portano alle spiagge e alla famosa Tonnara. Ad intervenire inizialmente polizia e carabinieri, successivamente anche i vigili del fuoco che sono stati messi a dura prova per le decine e decine di interventi effettuati dal pomeriggio di ieri e andati avanti sino alla mattinata di oggi. Senza sosta il lavoro del distaccamento di Alcamo che ha operato in tutto il territorio di competenza ed anche oltre. Sul posto anche la forestale. Fortunatamente il fuoco non ha investito anche la zona della riserva di Monte Bonifato ad Alcamo ma il rischio è altissimo. Infati ci sono diverse segnalazioni di ambientalisti e semplici cittadini che evidenziano come il terreni limitrofi alla stessa riserva e che si trovano lungo la strada che collega il centro abitato con la montagna siano incolti e con erba altissima. Terreni che dovrebbero essere di proprietà del Demanio, e comunque non di privati. Una vera beffa se si pensa che ad Alcamo è in vigore un’ordinanza del sindaco Sebastiano Bonventre che impone ai proprietari di terreni incolti di provvedere alla bonifica altrimenti sarà comminata una pesantissima multa di 400 euro. Quando si dice due pesi e due misure. Tra l’altro Alcamo ha già avuto modo di saggiare la devastazione delle fiamme proprio su Monte Bonifato quando nell’ottobre del 2012 vi furono nell’arco di pochissime ore ben tre incendi dolosi appiccati che distrussero decine di ettari di macchia mediterranea. Un danno enorme sul piano ambientale di cui ancora soffre il territorio, privato da importanti polmoni verdi e che piano piano, grazie anche all’opera dei volontari, si sta cercando di ricostruire. Grave incendio anche a Campobello di Mazara dove sono andati distrutti un’officina meccanica, una cinquantina di moto, alcune barche e altri mezzi. Spaventosa la coltre di fumo nero e gli scoppi provenienti dal capannone che hanno creato non poco panico tra la gente. Nell’isola di Pantelleria, dove il sindaco ha invocato invano per tutta la giornata di ieri l’invio di un canadair, le fiamme hanno invece divorato monte Gibele.

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