Alpauno

Impianti fotovoltaici, Valentina Palmeri: “Favorite le aziende del Nord”

Nel libro della scrittrice trapanese Stefania Auci dal titolo l’Invero dei Leoni, che racconta la saga dei Florio si parla alla fine dell’800 delle difficoltà dell’imprenditoria siciliana perché il governo presta attenzione al nord d’Italia. E la storia si ripete. “Come avevamo previsto e come temevamo, la Sicilia sarà di fatto esclusa dal bando del PNRR per il finanziamento di impianti fotovoltaici da realizzare sui tetti delle aziende agricole e zootecniche.” Questa l’amara considerazione di Valentina Palmeri, deputata regionale di Europa Verde, che già da qualche settimana aveva lanciato l’allarme sulle modalità di assegnazione dei contributi che ammontano a un miliardo e mezzo di euro. I beneficiari del bando denominato “Parco AgriSolare” saranno le imprese del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale che vogliono installare pannelli solari su edifici e procedere contestualmente a lavori di efficientamento energetico.

Un argomento di grande attualità, su cui regna il silenzio più assordante, nessuno interviene perché in tutt’altre faccende affaccendato. Ma e’ invece la deputata verde a smuovere le acque ponendo pubblicamente alcune domande scottanti (e’ proprio il caso di dirlo) al ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli, triestino pentastellato. La Palmeri si chiede fra l’altro Perché le grandi aziende, come quelle di trasformazione, potranno montare molto più del proprio fabbisogno mentre questo è proibito alla maggior parte delle aziende agricole siciliane?

Il suo “j’accuse” e’ piu’ ampio e non esclude il governo regionale che “come sempre brilla per totale assenza e inconsistenza politico-amministrativa, governo che, pur avendo ricevuto da mesi le linee guida, già pessime, non ha mosso un dito né ha aperto bocca, arrivando ora ad un bando persino peggiore, che taglia fuori le imprese siciliane.” Per la  Palmeri “l’esclusione di fatto delle piccole e medie imprese siciliane avverrà in modo subdolo e a monte, perché le stesse non avranno alcun interesse a partecipare ad un bando che è aperto solo a chi ha già pronti in cassa centinaia di migliaia, se non milioni di euro di liquidità da spendere. Quando si dice che il bando è mirato alle regioni del centro-nord non si sostiene una tesi campata in aria”.

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