Alpauno

Impastato, pronto progetto recupero casolare. A Cinisi domani ‘Tutti a Casa Felicia’

Dietro invito del Comune di Cinisi e d’intesa con la Presidenza della Regione, la Città Metropolitana di Palermo si è fatta promotrice del restauro del casolare in cui Peppino Impastato venne tenuto prigioniero dalla mafia e torturato poco prima del suo assassinio. Sarà trasformato in un Centro Culturale per la lotta contro le mafie. Gli uffici hanno già definito il progetto di restauro e recupero del casolare. A pochi giorni dall’anniversario dell’uccisione di Peppino Impastato si fa quindi un altro passo avanti. Intanto domani si terrà la manifestazione “Tutti a Casa Felicia”, organizzata per difendere “Il valore etico e culturale del riutilizzo dei beni confiscati alle mafie”. Saranno a Cinisi, fra gli altri, Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, e il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra. L’appuntamento è per domattina alle 11, presso “Casa Felicia”.

L’iniziativa nasce per approfondire la riflessione sui beni confiscati alla mafia a partire dal valore storico dalla legge 646/1982, detta “Rognoni-La Torre”, che introdusse nel codice penale il reato di “associazione di tipo mafioso” e le misure patrimoniali applicabili all’accumulazione illecita di capitali. Il luogo scelto per l’incontro di domattina, Casa Felicia, bene confiscato al patrimonio di don Tano Badalamenti (che fu capo di Cosa Nostra e mandante dell’omicidio di Peppino Impastato), in questi mesi è stato al centro di una disputa tra Leonardo Badalamenti, figlio del vecchio patriarca, e l’amministrazione comunale di Cinisi. L’ex casolare, secondo una vicenda giudiziaria ancora in corso, sarebbe stato confiscato alla famiglia Badalamenti per un mero errore commesso dall’ufficio tecnico del comune.

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