Il rogo di Alcamo “Ma comu finiu? Il silenzio dell’Arpa e i cittadini indignati

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“ Ma comu finiu?” “Ma come è finita’?”. E’ l’interrogativo legittimo che si pongono tantissimi alcamesi a dir poco stupefatti e indignati perché ad un mese e mezzo dall’incendio nell’impianto per il trattamento di rifiuti, provenienti dal settore alimentare, nella ditta Vincenzo D’Angelo di contrada Citrolo, ancora non si conoscono i risultati pubblici definitivi delle analisi. “Ma comu finiu?”. “Ma come è finita?”. La domanda viene ribaltata nei confronti dell’Arpa che dopo ben 45 giorni dal rogo ancora non ha fatto conoscere i dati delle analisi. Il sindaco Domenico Surdi ha più volte sollecitato l’Agenzia regionale dell’ambiente. Ha più volte manifestato il suo disappunto. Ma l’Arpa ancora non risponde. Ribadiamo ben 45 giorni. Ovvero un mese e mezzo. Che si tratti di analisi complesse è probabile. Ma è mai possibile che trascorso tutto questo tempo ancora le analisi sui terreni non sono stati completati? Eppure i laboratori privati assicurano che in otto giorni lavorativi sono in grado di dare tutti i dati sulle analisi dei terreni. E l’Ente pubblico? Silenzio. Un lunghissimo silenzio che fa preoccupare le persone. Che fa avanzare alla gente pessimistiche previsioni, che forse non esistono. Ma l’Arpa che fa? Essendo un’Agenzia regionale perché qualche deputato eletto all’Ars in provincia di Trapani non si prende la briga e quindi l’onore, che in tempi di elezioni non guastano, presentando un’interrogazione all’assessore regionale all’Ambiente? Gli ultimi rilevamenti dell’aria, che è risultata buona, sono stati eseguiti dall’Arpa, e resi noti tra il 2 e 4 agosto scorsi. E quelli sul suolo sull’eventuale presenza di diossine o furani? Ad oggi a questa domanda ha risposto solo l’imprenditore Vincenzo D’Angelo:“Non ci può essere diossina perché utilizzavamo materiale per usi alimentari”. Fino ad oggi, mentre molte persone a spese proprie stanno facendo eseguire analisi sui terreni soprattutto nella zona di via monsignor Tommaso Papa e Tre Noci, solo il Movimento difesa del cittadino di Alcamo, si è fatto carico di fare eseguire analisi i cui risultati sono stati illustrati nella loro sede della via Giordano. Ad illustrali è stato il dottor Eugenio Cottone e le analisi hanno riguardato il territorio di Alcamo in senso stretto e in particolare il latte e foglie di ulivi e vite. “I campioni analizzati . disse Eugenio Cottone- hanno mostrato un bassissimo assorbimento dell’ Ipa Naftalene, considerati agenti cancerogeni, con valori ampiamente entro i limiti per latte e foglie di ulivi e viti, ma che richiederanno una verifica del prodotto finale”. Dati realizzati grazie all’iniziativa privata. Ma quelli ufficiali e su vasta scala dell’Arpa a che punto sono?