Se al comune di Alcamo sono stati necessari tre anni per scrivere il bando per l’affidamento in gestione del parco sub-urbano, non deve sorprendere che, dopo cinque mesi, non sia stata ancora valutata l’integrazione dell’unica offerta pervenuta per la gestione del polmone verde che sorge sotto ai bastioni di piazza Bagolino. La cattiva stella di quel sito, purtroppo, va avanti e pare che nessuno, fra amministratori comunali e politica, abbia interesse ad accelerare le cose. Una sol offerta pervenuta, quindi, con notevoli investimenti da parte di alcuni imprenditori. Il comune di Alcamo, dopo l’apertura delle buste, ha per chiesto un’integrazione che ha nuovamente impantanato l’iter. La proposta prevede, oltre alla manutenzione e alla realizzazione di nuove aree per i più piccoli, anche un punto ristoro, un bar e gazebo all’interno dei quali potere effettuare attività di vario genere. Gli investitori, d’altro canto, dovrebbero pure avere un loro ritorno economico che non può essere coperto dal contributo di 20.000 euro annui, per tre anni, disposto dal comune di Alcamo. Il parco sub-urbano è praticamente chiuso, tranne qualche eccezione per alcuni eventi, dal novembre del 2019, da quando andò a scadere l’affidamento della gestione all’associazione ‘Laurus’. Un lungo periodo di disinteresse da parte dell’amministrazione comunale alla quale sono serviti quasi cinque anni per scrivere e pubblicare un nuovo bando per assegnare la concessione del sito. Ad onor del vero un altro bando, ma assolutamente poco appetibile, venne pubblicato nel novembre del 2022 e non ricevette alcuna offerta seria. Adesso il parco sub-urbano è di fronte all’ultima spiaggia. O verrà assegnato all’unico coraggioso gruppo di imprenditori, e la cosa sembrava in fase abbastanza avanzata, almeno secondo quanto dichiarato dall’assessore Caterina Camarda, o rischia di rimanere chiuso ancora a lungo e di subire altri atti vandalici.