Il M5S all’ARS: “Palmeri e gli altri non vogliono più far parte del gruppo”

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Valentina Palmeri e Sergio tancredi

Si era affrettata, tramite una richiesta di rettifica sottoscritta dal suo avvocato, a smentire quanto detto e scritto dalla nostra testata giornalistica. Il suo legale, pur non essendo giornalista, aveva anche tenuto, nella stessa lettera, una lezione di deontologia professionale a noi giornalisti. In quella nota Valentina Palmeri aveva sottoscritto, assieme al suo avvocato, che faceva sempre parte del gruppo del M5S all’ARS e che era scorretto dare informazioni errate ai suoi elettori.

A sole 48 ore da quella nota in cui si smentiva anche l’avvicinamento al centro-destra, è arrivato il lungo racconto dei fatti da parte del gruppo pentastellato di Sala d’Ercole. Ovviamente, in calce al documento ufficiale non c’era la firma dell’on. Palmeri nè quella del mazarese Tancredi e neanche degli altri cosiddetti “Responsabili” che hanno ottenuto la vice-presidenza dell’ARS con Angela Foti.

I Cinque Stelle all’Ars hanno quindi voluto esprimere la loro valutazione sulla spaccatura all’interno del gruppo ritenendo doveroso fare chiarezza. Il comunicato-stampa si apre proprio con un preambolo che spiega come poi i giornalisti non avessero esagerato più di tanto: “Prendiamo atto, intanto, che per i portavoce Foti, Mangiacavallo, Pagana e Palmeri è venuto meno il desiderio di far parte del gruppo 5 stelle. I segnali in questo senso si protraggono ormai da tantissimo tempo, persino nelle votazioni in aula quando, frequentemente, i cinque (ai quattro di sopra va aggiunto Tancredi) si sono espressi in dissenso col gruppo, astenendosi o addirittura votando assieme a quel governo Musumeci con cui il M5S non ha nulla a che spartire”. 

Il gruppo parlamentare M5S precisa anche che “non si trattava, di votazioni confezionate su dei ‘no’ a prescindere, come i 5 deputati vogliono far credere, visto che abbiamo talvolta votato anche sì, e non di rado, in questa e nella passata legislatura, su norme governative che andavano in direzione del bene dei siciliani”  Nella vita, si può cambiare idea e, chi vuole, anche partito. Ma si deve avere l’onestà intellettuale di riconoscerlo, senza appigliarsi a scuse o, addirittura, cercare di rigirare la frittata.

“Noi autori di goffi tentativi per salvare la faccia? Semmai è proprio il contrario – scrivono i pentastellati di Sala d’Ercole – se è vero, come è vero, che pubblicamente, e senza tanti giri di parole, Angela Foti,  eletta vicepresidente dell’ARS, (a suo dire, a propria insaputa), nei giorni scorsi arrivava a scrivere a Musumeci in un post che in Parlamento i voti li avrebbe trovati, prospettando al presidente della Regione una comoda e solida stampella cui appoggiarsi”.

Il comunicato dei 5 Stelle si occupa poi della vicenda Tancredi. “È vero che ha avuto delle difficoltà ma è anche vero che il gruppo lo ha aiutato con grande senso di amicizia e solidarietà e che lui ha ignorato totalmente i continui cartellini gialli che gli arrivavano dal Movimento nazionale per le mancate restituzioni. Non c’è stato da parte sua il minimo segnale di collaborazione”. Il parlamentare mazarese ha sempre detto di non avere versato al Movimento la percentuale concordato della sua indennità per rispettare la sentenza con cui era stato condannato a risarcimento per diffamazione ai danni dell’on Venturino.

“Se Tancredi avesse solo manifestato la volontà di regolarizzare la sua posizione con un atto tangibile, che gli avevamo reiteratamente chiesto, – conclude il gruppo pentastellato all’ARS – non si sarebbe arrivati all’espulsione che è il capolinea obbligato per chi non restituisce parte degli stipendi. Lui non ha restituito e per questo, solo per questo, sia chiaro, è stato espulso. La restituzione di parte degli stipendi per il M5S è una regola fondante, che viene sottoscritta da tutti in sede di accettazione di candidatura”. Ed ora a chi arriveranno, aggiungiamo noi, le richieste di rettifica degli avvocati?