I Comuni sono o no in dissesto finanziario?

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    Nei giorni scorsi i sindaci siciliani si sono recati in massa a Palermo a manifestare contro il rischio default dei Comuni, i minori trasferimenti dello Stato e della Regione ai Comuni, il problema dei precari che rischia di scoppiare e tutta una seria di difficoltà economiche che i Comuni nella crisi imperante italiana, e siciliana, devono affrontare.

    Fin qui tutto bene. Si sprecano poi le dichiarazioni alla stampa, nei convegni, nelle relazioni e nelle dichiarazioni programmatiche dove viene sempre più affermato, da mesi, che i Comuni non ce la fanno più. I debiti sono tanti, le spese superano le entrate e i trasferimenti diventano sempre più esigui mentre i ricorsi per i patti di stabilità da mantenere si sprecano e vengono anche vinti da qualche Comune.

     

     

    E fin qui di nuovo tutto bene; se ne evince, a detta proprio dei sindaci, degli amministratori, della stessa Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni e in questo caso dell’Anci Sicilia, che i Comuni soffrono, alcuni sono a rischio default, la decurtazione delle spese sociali è enorme, dalla cultura, la prima a soffrire, ai contributi per le associaizoni sportive, sociali, culturali.

    Insomma i Comuni, dicono i Sindaci in coro, soffrono.

    I bilanci languono nella loro stesura, insomma Sindaci, segretari, amministratori, dirigenti devono fare, a detta dei Sindaci, i salti mortali.

    Poi però le cose incredibilmente cambiano appena la stampa o l’opposizione, parlano proprio delle difficoltà dei Comuni. Lì non va tutto per niente bene. Alzate di scudi dei Sindaci che arrivano e che no, i bilanci dei Comuni sono a posto, non c’è difficoltà alcuna.

    Le dichiarazioni al vetriolo dei Sindaci che contestano le dichiarazioni e le analisi della stampa e dell’opposizione, o dei cittadini, delle associaizoni, diventano incredibilmente un urlo di benessere dei bilanci e delle casse comunali, un elogio all’amministrazione e un plauso alle condizioni generali economiche dei Comuni.

     

     

    La cosa stona. E stona di brutto perchè non si capisce una cosa. O i Comuni sono in dissesto o sono in salute. E se sono in salute che senso ha rilasciare dichiarazioni e manifestare alla Regione e al Governo il proprio disagio e il rischio default e difficoltà a mantenere il patto di stabilità?

    Se lo dice un Sil Comune non ha soldi, se lo dice la stampa il Comune i soldi ce li ha. O meglio forse sembra che se si tratta di decurtare stipendi di amministratori e spese inutili allora i Comuni i soldi ce li hanno, se si tratta di elargire contributi e finanziamenti per il sociale e i cittadini allora i Comuni soldi non ne hanno. Ma di più, la cosa sembra proprio un ossimoro, se lo dice la stampa che i Comuni sono a rischio default allora i Comuni sono perfettamente a posto nei bilanci e strabordano di salute economica e se lo dicono i sindaci le lacrime per la mancanza di economie si sprecano.

    Qualcuno ci spieghi come funziona la comunicazione perchè la verità profferita è vero che varia ma la realtà in fondo è una sola.