“Giustizia per Salvatore”, in centinaia a Favignana per la fiaccolata silenziosa

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In centinaia ieri sera hanno partecipato alla fiaccolata di solidarietà a Favignana per Salvatore Sinagra, il giovane ancora in coma farmacologico dopo la violentissima aggressione barbaramente subita nella notte tra il 25 e il 26 gennaio a Lanzarote, nelle isole Canarie. “Il mondo ha bisogno di te”. “Forza vita mia”. “Giustizia per Salvatore” si legge negli striscioni, che riempiono il silenzio delle strade tra la commozione di conoscenti, amici e parenti a sostegno della famiglia Sinagra, che ormai da più di due settimane vive in un incubo.

Un calvario, se possibile reso ancora più drammatico dopo l’arresto e le successive dichiarazioni dell’uomo responsabile della brutale aggressione. Il 25enne spagnolo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti, ha infatti confessato di aver sferrato il colpo letale che ha ridotto Sinagra in fin di vita affermando: “Posso solo dire che faccio abitualmente uso di cocaina” senza aggiungere nient’altro rispetto ai motivi che lo avrebbero portato al folle gesto. Ed è proprio questo che getta ancora più nello sconforto familiari e amici del giovane di Favignana, descritto da tutti come socievole e pacifico. La confessione dell’aggressore sui fatti è stata confermata da alcuni testimoni e dalle telecamere di videosorveglianza presenti nei pressi del bar di Lanzarote, teatro della brutale aggressione. Salvatore Sinagra lotta quindi ancora fra la vita e la morte. La sua terribile vicenda ha toccato anche il direttore generale dell’ASP di Trapani, Ferdinando Croce. “Se dopo l’eventuale uscita di Sinagra dalla terapia intensiva – ha detto il manager – fosse necessario trasferirlo dalla Spagna, metteremo a disposizione tutte le nostre strutture ospedaliere e territoriali”. “Salvatore è ancora gravissimo, tutt’ora rischia la vita e se anche riuscisse a sopravvivere – ha spiegato Donatella Buscaino, legale della famiglia Sinagra – non sono esclusi danni permanenti, non sappiamo ancora di che tipo”.