GIP accoglie richiesta di archiviazione. Nessuna verità per Denise dopo 17 anni

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“Un colpevole a tutti i costi, a prescindere dalla verità non serve a nessuno”. Lo ha scritto il GIP del tribunale di Marsala che ha accolto la richiesta della Procura di archiviare l’indagine sulla scomparsa di Denise Pipitone che vedeva indagati Anna Corona, madre della sorellastra della bimba mazarese scomparsa, e Giuseppe Della Chiave. In altre parole un nuovo buco nell’acqua nel tentativo di dare una verità, almeno giudiziaria, a quanto accaduto quel terribile uno settembre del 2004. Prima l’assoluzione, in tutti i gradi giudizio di Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise Pipitone, adesso l’archiviazione per la madre della ragazza Anna Corona, ex moglie del padre naturale della bimba scomparsa, e per Giuseppe Della Chiave, entrambi accusati di concorso in associazione mafiosa. Indagata anche una coppia di romani, Paolo Erba e Antonella Allegrini che si erano inventati di sana pianta di essere a conoscenza di particolari importanti sulla scomparsa di Denise. Dalle “indagini lunghe e incredibilmente vaste’ della procura –scrive il GIP – non sono emersi elementi sufficienti a sostenere un’accusa in giudizio.

“E’ impossibile anche immaginare – ha affermato il giudice – come potrebbe essere formulato dal pubblico ministero, anche sommariamente, un capo di imputazione nei confronti della Corona”. “Ogni ipotesi accusatoria a suo carico – spiega – appare al momento assolutamente insuscettibile di essere vagliata in giudizio e, ancor meno, di condurre a una affermazione di responsabilità. Il caso è tornato all’attenzione dei media dopo la notizia data da una tv russa del ritrovamento della bambina, poi smentito dall”esame del dna. Da allora si sono susseguite false segnalazioni al legale della madre di Denise, testimoni inattendibili e le dichiarazioni di una ex pm, che indagò su Denise nel 2004, che avrebbe raccolto novità sulla vicenda e che ora si trova indagata per false informazioni al pm”. Nell’archiviazione il Gip di Marsala parla di “condizionamento e inquinamento probatorio che può essere derivato dalla trattazione mediatica del caso”. L’archiviazione, però, ci tiene a sottolineare il giudice “non significa abbandonare ogni speranza o concreta possibilità di far luce sull’andamento dei fatti. Anzi, come sottolineato dal pm è interesse della Procura, è interesse della magistratura nel suo insieme perseguire la verità e comprendere cosa sia accaduto Denise”.