Il 4 marzo di ogni anno si celebra la “Giornata Mondiale dell’Obesità”, un evento per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su quella che costituisce una delle emergenze sanitarie dei nostri tempi. Il termine “obesità” si riferisce ad un eccesso di grasso corporeo che si verifica quando si consumano più calorie del necessario.
Secondo stime dell’OMS, la patologia colpisce almeno un miliardo di persone al mondo: l’Italia, in particolare, si assesta al secondo posto in Europa per obesità tra le nuove generazioni, con una tendenza geografica che vede nel meridione una maggiore incidenza di bambini e bambine in sovrappeso rispetto al Nord Italia.
A peggiorare la situazione è stata anche l’emergenza sanitaria da Covid-19: la pandemia, infatti, ha avuto un impatto fortemente negativo sull’alimentazione e, in generale sul cambiamento delle dinamiche quotidiane e dello stile di vita dei bambini che, essendo rimasti chiusi in casa, hanno trascorso il tempo consumando bevande zuccherate, stuzzicando merendine e non praticando più attività fisica, con un notevole incremento del sovrappeso e dell’obesità.
C’è da dire anche che, nel tempo, sono modificate le abitudini di vita degli italiani anche a causa dell’introduzione di una maggiore quantità di “junk food” (cibo spazzatura) che hanno sostituito la sempre consigliata “dieta Mediterranea” e dall’abitudine, sempre più diffusa anche tra i più piccoli, di non andare più a piedi a scuola o nei luoghi di lavoro. Sovrappeso e obesità in età infantile sono un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie croniche da adulti, come problemi respiratori, cardio-vascolari o alle articolazioni.
L’ultimo rapporto World Obesity Federation prevede che, con i trend attuali, nel 2035 obesità e sovrappeso potrebbero riguardare il 51% della popolazione globale. “È determinante – raccomanda la FIMP – fare colazione, consumare carboidrati complessi, eliminando tutti quelli i che innalzano il livello glicemico con il conseguente deposito degli zuccheri e la formazione di tessuti adiposi”.