Alpauno

Giornata Mondiale del Rifugiato. Migranti, rifugiati e richiedenti asilo, dibattito acceso sul CPR di Milo

Oggi si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, istituita dalle Nazioni Unite per riconoscere il coraggio di milioni di persone costrette ad abbandonare la propria casa a causa di guerre, persecuzioni o gravi violazioni dei diritti umani. Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia ONU incaricata di proteggere e assistere i rifugiati, nel mondo ci sono oltre 122 milioni di sfollati forzati, un numero di poco in calo rispetto al record di fine 2024, ma che conferma un’emergenza strutturale. Il 67% dei rifugiati resta nei Paesi confinanti, mentre il 73% viene accolto da nazioni a medio o basso reddito. In questo contesto globale, la provincia di Trapani riveste un ruolo importante con il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Milo, struttura che accoglie cittadini stranieri privi di titolo di soggiorno in attesa di rimpatrio. Il centro è tornato operativo nel 2023 dopo anni di chiusure, ristrutturazioni e rivolte interne. Nel novembre 2024, una violenta rivolta ha colpito il CPR, portando a cinque agenti feriti e a danni strutturali significativi.

Secondo le autorità, la struttura è stata dichiarata inagibile al 90% a seguito degli incidenti. Più recentemente, nel marzo scorso, circa 150 rifugiati hanno intrapreso uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni di vita all’interno del CPR. Le proteste sono state innescate dalla distruzione dei telefoni cellulari dei richiedenti asilo, misura che ha impedito loro di denunciare le condizioni di detenzione. Nonostante si tratti di una misura amministrativa, i CPR sono spesso assimilati, per rigidità e condizioni, a vere e proprie carceri, alimentando un acceso dibattito su legalità, diritti e umanità. Oggi, l’UNHCR invita la comunità internazionale ad “ascoltare di nuovo” le persone rifugiate, con la campagna ‘TorniamoASentire’, che punta a restituire centralità alle storie e ai bisogni dei migranti. In Italia, iniziative come il programma “Welcome” hanno attivato oltre 16.000 percorsi di integrazione lavorativa nel solo 2024. Ma mentre si celebrano i diritti, è essenziale interrogarsi sul modo in cui vengono applicati nella realtà dei CPR, a partire da quello di Trapani. In questa giornata, che parla di diritti ma anche di responsabilità, non possiamo ignorare ciò che accade nei luoghi più opachi della gestione migratoria. Celebrare la Giornata del Rifugiato significa anche fare luce, ascoltare e non voltarsi dall’altra parte.

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