Il 12 settembre ricorre la “Giornata Internazionale senza sacchetti di plastica”, promossa nel 2009 dalla Marine Conservation Society al fine invitare le persone a servirsi di borse riutilizzabili al posto di sacchetti “usa e getta” in plastica. Il consumo dei sacchetti di plastica, rinvenibili presso qualunque attività commerciale e utilizzati in modo indiscriminato per qualunque tipo di conservazione e trasporto, costituisce da sempre una delle principali cause dell’inquinamento ambientale e marittimo. Secondo recenti dati europei, infatti, ogni anno vengono prodotti in Europa circa 100 miliardi di borse di plastica, il cui utilizzo genera circa 25 milioni di tonnellate di rifiuti. Un quadro allarmante se si pensa che, di tutto questo ammasso di detriti, solo il 9% della plastica viene riciclato.
Si tratta di “scarti” di diversa natura: dalle macroplastiche ai tessuti sintetici e segnaletiche orizzontali alle usure di pneumatici. Durante il periodo di pandemia il consumo indiscriminato di plastica, se da un lato sembrava arginato per via delle forti limitazioni di movimento, dall’altro si è registrato un aumento di tutti quei rifiuti prodotti da imballaggi alimentari utilizzati per l’asporto e alle mascherine gettate per strada. Il problema non è però circoscritto solo alla terra, ma anche al mare: ogni anno oltre 13 milioni di tonnellate di plastica tra bottigliette, mascherine, guanti, flaconi di detersivi e borse monouso vengono ingerite da pesci e crostacei procurando seri danni all’ecosistema marino nonché alla nostra salute. La Sicilia è la prima regione d’Italia a dotarsi di una legge, emanata il 13 ottobre 2020, volta alla limitazione e al contrasto dell’utilizzo spregiudicato della plastica, incentivando e promuovendo l’imprenditoria “green” con l’obiettivo di utilizzare i proventi delle royalty delle società petrolifere per finanziare gli imprenditori che scelgono di utilizzare solo impianti di produzione di bioplastiche. Nel trapanese, già a partire dal mese di ottobre 2019, in alcuni Comuni, tra i quali la stessa città capoluogo di provincia e Alcamo, avevano emanato ordinanze rivolte agli esercizi commerciali che obbligavano all’utilizzo esclusivo di posate, bicchieri, piatti in materiale biodegradabile e compostabile. Sono diverse ogni anno le iniziative a sostegno della pulizia dell’ambiente e della coste: una delle ultime, dal titolo “Setacciamo la nostra spiaggia” si è svolta proprio questa estate in contrada Tonnara ad Alcamo Marina.