Giambalvo assolto pure in appello. Su FB auguri ma anche attacchi

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Dopo le pesantissime accuse era stato assolto in primo grado. Adesso per Lillo Giambalvo, ex consigliere comunale di Castelvetrano, è arrivata anche l’assoluzione in appello. Alcune frasi intercettate dell’ex politico castelvetranese avevano fatto il giro delle testate nazionali, quelle in cui affermava che si sarebbe fatto 30 anni di galera per nascondere Matteo Messina Denaro o le altre in cui sosteneva che, se fosse stato al posto del boss, non avrebbe esitato ad uccidere uno dei figli di Lorenzo Cimarosa, il collaboratore di giustizia che aveva cominciato a dare il suo contributo contro la cosca.

Alla base di questa seconda assoluzione ci sarebbe proprio l’inutilizzabilità delle intercettazioni su Cimaraosa, fra l’altro deceduto nel 2017. Lillo Giambalvo, era stato arrestato nel novembre del 2014 per associazione mafiosa, mentre era in carica come consigliere comunale, nell’ambito dell’operazione “Eden 2”. Dopo l’assoluzione in primo grado era tornato fra gli scranni del massimo consesso civico castelvetranese. Forse da quest’ultimo passaggio si accesero i riflettori sull’amministrazione comunale che portò allo scioglimento dell’ente locale nel giugno del 2017. La procura, dopo l’assoluzione in primo grado,  aveva fatto ricorso in Appello, chiedendo 8 anni di reclusione (in primo grado la DDA ne aveva chiesti 10), ma la quarta sezione della Corte d’Appello di Palermo ha nuovamente assolto Giambalvo.

Il politico castelvetranese, al momento dell’arresto, faceva parte del movimento Articolo 4, che ruotava nell’ambito del centro-destra, dal quale venne immediatamente espulso dopo l’arresto. Dopo l’assoluzione anche in appello sul profilo facebook di Giambalvo si sono alternate decine di messaggi di congratulazioni e auguri ma anche numerosi post in cui all’ex consigliere comunale castelvetranese è stato rinfacciato il contenuto delle sue intercettazioni.