Gestione reti EAS, passo avanti. Destinati al trapanese 2,3 milioni di euro ma ne servono 10

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Via libera dal governo Musumeci a 2,3 milioni di euro per 17 Comuni trapanesi. Le somme serviranno agli enti locali per gestire le reti idriche dall’Eas, che è in liquidazione, in una fase transitoria, nelle more che l’ambito territoriale individui il gestore unico. All’ATI trapanese, però, come start-up necessita di 10 milioni di euro. Ne mancano quindi poco meno di otto per risolvere quello che sta divenbendo un disservizio.

L’ATI Idrico di Trapani, al momento, sta redigendo il piano d’ambito tramite un commissario nominato dalla Regione, grazie al quale pianificherà gli investimenti e la gestione delle reti idriche. Una volta approvato il piano, dovrà essere individuato un gestore unico. In attesa di questo passaggio saranno i comuni a gestire il servizio grazie proprio allo stanziamento della Regione di due milioni e
300.000 euro nella speranza che il collegato alla finanziaria regionale possa stanziare il resto.

I comuni interessati dal provvedimento sono  Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, Gibellina, le Isole Egadi,
Castelvetrano per la frazione di Marinella, Paceco, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, Santa Ninfa, San Vito Lo Capo, Valderice, Vita e le reti Asi di Trapani. L’EAS ha anche 712 utenze in territorio di Alcamo, servite da un pozzo che sorge in territorio castellammarese, nelle contrade Magazzinazzi, Scampati,
Molinello, Foggia, Catanese, Bosco e Gammara.

Lo stanziamento della Regione, qualora venisse incrementato fino a dieci milioni di uero, potrebbe risolvere il problema di queste famiglie alcamesi che quasi sempre rimangonoa secco ma anche di migliaia di utenze idriche sparpagliate per quasi tutti i comun della provincia. L’arrivo delle somme per gestire le reti ex Eas, però, non avverrà sic et simpliciter. L’assessorato regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, infatti, erogherà l’anticipazione nel momento in cui l’Eas dimostrerà di avere ceduto le reti ai comuni. Operazione, questa, che era stata somministrata d’imperio agli enti locali interessati
che si erano messi di traverso e rivolti al TAR.

Risolto questo spinoso inghippo, per ottenere la ripartizione delle somme occorrerà che i consigli comunali delle città interessate dovranno approvare il piano di rientro delle somme ricevute dalla
Regione.