“Game over”, scommesse illecite a Partinico, chiesti 135 anni di carcere per 24 imputati

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Sono 24 richieste di condanna avanzate nell’ambito del processo “Game Over”. Un totale di quasi 135 anni per i 24 imputati del processo nato dall’operazione che, nel febbraio 2018 vide Partinico come baricentro di un vasto giro di scommesse illegali  con cui si riciclava il denaro con il sostegno della mafia. La pena più alta è stata chiesta per quello che viene considerato il capo dell’organizzazione, Ninì Bacchi, che si è sempre detto innocente e vittima della mafia.

Anche nel corso del processo il partinicese ha ribadito di non aver mai denunciato per paura di ritorsioni per sé e per la famiglia. Queste le pene chieste dalla procura di Palermo per i 24 imputati che a vario titolo rispondono di mafia, estorsione, riciclaggio, traffico di droga e concorso in associazione mafiosa: 20 anni per il 49enne Ninì Bacchi; 16 per Francesco Lo Iacono, 41 anni; 13 per Maurizio Primavera, 45enne e Fabio Lo Iacono, 35 anni. Tutti partinicesi.  6 anni ciascuno per Agostino Chifari, 63 anni, di Palermo, Giuseppe Grigoli, 60 anni di Borgetto; Alessandro Rosario Lizzoli, 49 anni di Catania; Francesco Porzio, 44 anni di Palermo; 4 anni a testa per Salvatore Ingrasciotta, 53 anni di Campobello di Mazara; Francesco Lo Iacono, 45 anni, di Partinico; Antonio Pantisano Trusciglio, 43 anni di Crotone; 3 anni e 4 mesi per Francesco Paolo Pace, 48 anni di Palermo; 3 anni a testa per i partinicesi Diomiro Alessi,; Domenico Bacchi; Maurizio Cossentino; Maicol Di Trapani; Vito Alessio Di Trapani; Francesco Regina. Sempre tre anni sono stati anche richiesti dai pm per Salvatore Galatioto; Vincenzo Lo Curcio e Fabrizio Noto, 43 anni di Palermo; Giuseppe Italo Pecoraro di Messina; Davide Schembri di Agrigento. Infine 3 mesi per Antonio Zicchitella, 46 anni di Marsala.