Dal 26 luglio occupano la ‘Funtanazza’ di monte Bonifato e non intendono liberare l’immobile di proprietà del Libero Consorzio Comunale di Trapani, l’ex provincia regionale. Sono gli attivisti di ‘Muschio Ribelle’ arrivati ad Alcamo, secondo una nota-stampa dell’epoca, per recuperare la Funtanazza dal degrado e per vigilare sull’eventuale propagarsi di incendi boschivi. A prescindere dagli intenti l’iniziativa sembra molto simile a quella dei centri sociali ed ha dati vita, tanto per chiamare le cose con il proprio nome, all’occupazione abusiva di un immobile. La prefettura di Trapani aveva intimato lo sgombero della Funtanazza il 5 agosto scorso ma ‘Muschio Ribelle’ si è guardato bene dal rispettare la scadenza. Erano e sono rimasti all’interno dell’edificio di monte Bonifato.
Rispetto all’avvio dell’occupazione, quando erano una ventina, adesso gli occupanti saranno una decina. Prima stavano barricati dentro, adesso fanno su e giù tranquillamente per raggiungere Alcamo. Sui social indicono incontri di approfondimento sulla tutela de verde e chiedono anche viveri (ad esempio pasta e olio) per potere andare avanti e sopravvivere. Alcuni alcamesi hanno partecipato e portato qualcosa. Il Libero Consorzio, dopo il mancato rispetto dello sgombero, si è nuovamente rivolto alla prefettura e alla questura per chiedere un intervento deciso che possa liberare la Funtanazza dagli attivisti. Nessuno delle forze dell’ordine è però intervenuto. D’altro canto in Italia, si sa, sono tantissimi gli immobili, pubblici e privati, che vengono occupati e che diventano dimora fissa per gli illegali occupanti. Siano essi privati, italiani o stranieri, associazioni, attivisti di destra o di sinistra, esponenti dei centri sociali, quando entrano in possesso di un locale non lo lasciano più. E ‘Muschio Ribelle’ non fa trapelare la minima intenzione di liberare la Funtanzza al cui piano terra continua a rimanere in servizio il personale dell’ex provincia.