Neanche il tempo di diramare il comunicato stampa con cui si annunciava la fine della fase acuta dell’emergenza idrica ad Alcamo ed un paio di fulmini, ieri nel pomeriggio, hanno bruciato il gruppo elettrogeno al servizio degli impianti della società Rakali, i cui pozzi erogano, in favore di Alcamo, ben 30 litri di acqua al secondo. Amministratori comunali quindi davvero sfortunati e cittadini alcamesi costretti a subire quella crisi idrica che, a singhiozzo, negli ultimi decenni si ripresenta puntuale. Ma mai così pesante come negli ultimi mesi. La società partinicese che gestisce i pozzi di contrada Billiemi, fra Partinico e Monreale, ha già provveduto ad installare un nuovo gruppo elettrogeno. L’erogate di energia elettrica dovrebbe però entrare in funzione, al cento per cento, non prima di domattina. Per almeno 36 ore Alcamo perderà quindi 30 litri di acqua al secondo. Allo stata attuale l’approvvigionamento idrico per la città non arriva a 90 litri di acqua al secondo. Un ammontare che non può assolutamente lenire la grande sete. 70 pervengono dalle sorgenti di Dammusi e Cannizzaro mentre da Siciliaque, dopo i lavori di riparazione alla conduttura, stamattina arrivavano appena 17 litri al secondo. In terzo del nuovo accordo con il comune di Alcamo che prevede un’erogazione di 50 litri d’acqua al secondo. Lo stop a Rakali e il rallentamento di Montescuro Ovest. l’acquedotto gestito da Siciliacque, ha nuovamente rallentato i turni die rogazione e quasi svuotato il bottino comunale. Serviranno alcuni giorni, fulmini e rotture permettendo, per ritornare a regime, se così si può dire, e garantire l’acqua agli alcamesi almeno ogni 5/6 giorni. Non un gradissimo risultato, anacronistico rispetto alla civiltà del 2024, ma già qualcosa per un comune, quello di Alcamo, che purtroppo in provincia da Trapani ha rappresentato la maglia nera nei turni di erogazione dell’acqua.