‘Fratino’ specie protetta. A Calatubo scompaiono le uova deposte in spiaggia

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Mistero sulla spiaggia di Alcamo Marina, nei pressi della foce del torrente Calatubo. Qualcuno, creando un danno enorme alla fauna, avrebbe prelevato le uova deposte da un esemplare di fratino euroasiatico, specie protetta di trampoliere marino: in tutta Italia ne sono presenti poco più di 1.500 coppie. Sulla sabbia si notano i segnali dell’impronta. Sembrano mani. Se così fosse saremmo di fronte a un gesto gravissimo. Vogliamo sperare che invece sia stano un rettile o un roditore o qualche altro animale.

La zona era stata recintata dai volontari del WWF Sicilia Nord-occidentale, dall’ambientalista alcamese Girolamo Culmone e dall’associazione Thàlia APS. Un gesto che sarebbe davvero ingiustificabile da parte di qualcuno che forse non si è reso conto del danno creato. La scorsa estate, tanto per dirne una, la presenza di un paio di nidi di fratino sul litorale di Ladispoli, nel Lazio, fu in grado addirittura di far saltare una tappa del Jova Beach, il tour di Jovanotti sulle spiagge che ha avuto mioni di spettatori lungo la Penisola.

L’importante nidificazione in zona Calatubo, quasi al confine fra Alcamo e Balestrate, era stata rinvenuta da un’alcamese, Isabella Viola, che villeggia in quella zona e che subito ha allertato le associazioni animaliste e la Lipu. Il “fratino”, piccolo trampoliere marino, vive principalmente in ambienti umidi caratterizzati dall’acqua bassa. Si nutre degli animaletti e degli insetti presenti nel limo. Il nido di questa specie non è molto elaborato, un semplice buco nella sabbia, che ospita di solito tre uova.

La presenza di questo uccello è certamente un buon indice dello stato di salute dell’intero ecosistema costiero. Purtroppo non è indice del corretto funzionamento del cervello di qualcuno, se davvero fosse stata l’imbecillità umana ad intervenire asportando le uova dal nido ed evitando la nascita di nuovi esemplari di una specie protetta.