Da quindici anni non hanno potuto utilizzare le case di villeggiatura nonostante siano state costruite con regolare concessione edilizia. A causa della frana verificatasi la notte del 31 gennaio del 2009, causata da un grande smottamento, provocato dall’abusivismo edilizio, da allora hanno dovuti rinunciare alla villeggiatura e fare fronte a spese legali. Le abitazioni si trovano a valle della “Collina del disonore” stuprata da colate di cemento abusivo. Ora il Comune di Alcamo ha emanato le ordinanze sindacali che permettono di poter riprendere possesso degli immobili alle 5 famiglie a cui, dal 2009, a seguito di un evento franoso ripetutosi nel tempo, era stato inibito l’accesso alle proprie case ad Alcamo Marina. Le ordinanze fanno seguito ad interventi di messa in sicurezza in contrada Giovenco, “Via Carabinieri Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta”, est della “Via degli Ibiscus”, e ovest della “Via delle Bouganville” e a Sud per un tratto dalla “Via dei Mughetti”.
Altre frane di minore rilievo si sono verificate nel novembre 2018 e a marzo 2021 con i proprietari delle abitazioni costretti a spalare fango. Nel dicembre 2018 i giudici del tribunale civile di Trapani hanno condannato due proprietari di villini realizzati in cima alla collina al al pagamento di 190 mila euro per danni subiti da alcune abitazioni a valle. Più 30 mila per le spese legali. I proprietari dei villini non hanno mai ricevuto un euro perché è stato presentato appello per il quale dopo sei anni si attende il processo. Alcuni proprietari si sono ritirati dal processo perché non possono più fronteggiare spese avendo scucito fino ad oggi per perizie, avvocati e altro oltre 30 mila euro a testa. Scrissero i giudici del tribunale di Trapani nel processo di primo grado: “che la condotta dei condannati è stata in dispregio delle norme di legge che impongono il preventivo ottenimento di specifiche autorizzazioni e concessioni. La condotta in dispregio delle buone norme tecniche di costruzione assurge a causa prima dell’evento dannoso”.