Frana di Alcamo Marina: nuovo capitolo. Cinque proprietari di villini, costruiti con tanto di concessione edilizia a valle della zona dove nel febbraio del 2009 franò ad Alcamo Marina una parte della collina, hanno deciso di rivolgersi alla magistratura penale di Trapani. Per evitare di restare con un pugno di mosche in mano a causa dell’ennesimo smottamento, verificatosi lo scorso mese di gennaio, hanno deciso di dare mandato all’avvocato Maurizio Lo Presti per presentare una denuncia alla magistratura per verificare eventuali responsabilità e quindi intentare un processo penale. I cinque proprietari di villini, che si costituiranno parte civile, in sede penale chiederanno anche il risarcimento dei danni, che poi si svolgerà in sede civile. Il giudice può anche decidere su una eventuale provvisionale. L’avvocato Lo Presti conosce bene il problema in quanto assistette due parti civili nel processo penale per la frana, che si concluse, anni fa, con due condanne. Lo stesso avvocato ha dato incarico ad un perito di redigere una relazione sullo smottamento del gennaio scorso. Presentata anche al Comune la richiesta di accesso agli atti con le relazioni dei sopralluoghi eseguiti dalla polizia municipale e tecnici comunali, sempre lo scorso mese di gennaio. Già molti proprietari di case di villeggiatura, costruite in regola, e danneggiati dalla frana hanno scucito decine di migliaia di euro per parcelle, perizie, sopralluoghi e così via. Intanto per il processo civile in corso da anni bussano nuove scadenze. Infatti entro il 30 settembre occorre notificare a tutti gli interessati la riassunzione in giudizio a causa del decesso di una persona che si era costituita parte civile. Altrimenti tutto si estinguerà come se non fosse successo niente. Una corsa contro il tempo per evitare che i danneggiati, oltre al danno subiscono una pesante beffa. La vicenda è nota. A causa di una grande frana verificatasi sulla collina, che si trova di fronte alla Tonnara, venne giù un costone che danneggiò villini a valle. Una frana provocata dall’abusivismo edilizio di una località balneare stuprata da migliaia di colate di cemento abusivo. Anche Il Comune di Alcamo venne denunciato dalle parti lese per i mancati controlli sul territorio, che hanno permesso l’abusivismo edilizio. Lo stesso Piano regolatore, quando è stato approvato, prevedeva, il risanamento di Alcamo Marina, mai avviato. Una località priva di qualsiasi opera urbanistica dove rimarrà un sogno eterno quello di costruire le fognature, puntualmente promesse da decenni in ogni campagna elettorale. Promesse destinate a rimanere tali. Intanto resta in piedi il complesso problema su chi deve mettere in sicurezza il costone di roccia della Collina del disonore dove è visibile una grande ferita che sembra il morso di un animale gigantesco e che ad Alcamo Marina assume il volto dell’illegalità diffusa per gli abusi edilizi iniziati alla fine degli anni cinquanta.