Alpauno

Formazione, altri guai per Papania. Ai domiciliari anche Rocca e Chianetta

I fondi europei della formazione professionale venivano utilizzati come un bancomat personale. Un settore che inoltre forniva tutta una serie di privilegi. Un altro ciclone giudiziario investe l’ex senatore alcamese Nino Papania, già in carcere per voto di scambio politico mafioso, e i suoi fedelissimi, quelli che sono stati ai vertici del movimento VIA confluito poi nell’MpA. Se nell’indagine ‘Eirene’ di un mese fa era rimasto fuori l’alcamese Angelo Rocca, candidato non eletto alle ultime regionali e AD di AST Aeroservizi, stavolta il braccio destro dell’ex senatore è finito ai domiciliari.

L’indagine è stata portata avanti dalla sede palermitana della Procura europea e della Procura di Marsala. Papania e il gruppo di persone indagate, in tutto 24, avrebbero speso i fondi europei della formazione per finanziare il movimento politico Via e aumentare il consenso elettorale. Sarebbe stato proprio l’ex senatore alcamese, raggiunto dalla nuova misura al carcere di Pagliarelli, l’ideatore del meccanismo illecito. Quattordici le persone raggiunte da misure cautelari – fra arresti domiciliari, divieto di dimora e di contrattare con la pubblica amministrazione – ma gli indagati sono in tutto 24 fra cui sei esponenti politici locali e consiglieri comunali in carica. Parenti e amici, pur non avendo le competenze necessarie, avrebbero ottenuto lavori, nomine e promozioni negli enti di formazione in cambio del sostegno elettorale.

Oltre a Papania e Rocca sono stati raggiunti dalla misura degli arresti domiciliari il marsalese Ignazio Chianetta, esponente del movimento Via e molto noto negli ambienti calcistici, e Manfredi Vitello, consigliere comunale a Cinisi. I finanzieri dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Trapani stanno eseguendo una serie di perquisizioni. I reati contestati sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, malversazione e di condotte di riciclaggio e auto riciclaggio. Il meccanismo illecito ruotava attorno agli enti Cesifop, Ires e Associazione Tai che avrebbero ottenuto indebitamente finanziamenti europei per oltre 8,7 milioni di euro da destinare allo svolgimento di corsi di formazione e di progetti in ambito sociale. Progetti che in parte non sarebbero stati organizzati. Dei finanziamenti previsti circa ottocentomila euro sono stati già percepiti e impiegati, secondo l’accusa, per “spese personali o connesse a iniziative di sostegno del movimento politico Via e a campagne elettorali”.

Altri 2,5 milioni di euro stavano per essere erogati. Il gip ha ordinato il sequestro per equivalente di circa 1 milione di euro, pari all’ammontare delle somme che sarebbero state malversate o riciclate, nonché il sequestro preventivo dei circa 8 milioni di euro residui già finanziati. Tra i 24 indagati anche esponenti politici che rivestono o hanno rivestito cariche nei Comuni di Marsala, Custonaci, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Castellammare del Golfo ed Erice. Avrebbero contribuito al sistema messo in piedi dall’ex senatore Nino Papania. Fra gli altri indagati l’ex consigliere comunale di Erice, Alessandro Munuguerra, i trapanesi Mario Castelli ex dirigente di Banca Sicula e Banca Commerciale e Filippo Tilotta, gli alcamesi Davide Piccichè, storico autista di Papania, Cinzia Filippi di 32 anni e la quarantenne Antonia Pirrone, la busetana Anna Maiorana.

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