Forestali. Camera, collegato lavoro. Safina: “Emendamento vanifica promesse elettorali”

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“Un duro colpo per i lavoratori forestali siciliani, abbandonati dopo le promesse elettorali di Meloni e Schifani”.  Lo ha detto il deputato regionale del PD, il trapanese Dario Safina. “Un emendamento della Lega al collegato lavoro, discusso alla Camera, ha eliminato il diritto all’indennizzo per la reiterazione dei contratti a termine, colpendo in particolare i 16.000 stagionali siciliani. Si tratta di una misura – ha specificato il parlamentare regionale DEM –  che ignora le numerose cause giudiziarie già in corso”. Safina evidenzia inoltre che, con l’articolo 11 dello stesso provvedimento, il governo ha introdotto una norma che aggira una sentenza della Cassazione. “La Corte aveva sancito che, in mancanza di una chiara definizione contrattuale delle attività stagionali, i contratti a termine potevano essere convertiti in contratti a tempo indeterminato. La stagione, infatti, dovrebbe essere un periodo limitato e aggiuntivo rispetto alle attività ordinarie. Ma con questa modifica, – ha detto Safina – si stravolge completamente quel principio, aprendo la strada a un utilizzo indiscriminato dei contratti stagionali”.

“Il vero problema – ha affermato il democratico – è che in Sicilia, dove i lavoratori forestali rappresentano una risorsa fondamentale, queste persone sono state sfruttate come serbatoio elettorale e ora vengono scaricate senza scrupoli. Il Partito Democratico continuerà la sua battaglia in Senato per cancellare questo provvedimento, che favorisce solo ulteriore precarizzazione”. Safina ha espresso infine forti dubbi sulla legittimità della norma: “Si tratta di un intervento retroattivo che sembra violare il principio di razionalità e ragionevolezza, valori che devono essere rispettati in qualsiasi norma di interpretazione autentica. Il governo di centrodestra sta portando avanti un attacco ingiustificato ai diritti dei lavoratori forestali, – ha concluso il deputato regionale trapanese – penalizzando le famiglie siciliane che da anni vivono in condizioni di precarietà”.