Fiumi di droga a Carini dallo ‘Zen 2’, nove arresti. Banda capace di vendere 100 dosi al giorno

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Sei persone in carcere e tre ai domiciliari tutte fra i 23 e i 44 anni, sono state arrestate dai finanzieri del comando provinciale di Palermo, su delega della procura della Direzione Distrettuale Antimafia, perché ritenute responsabili, a vario titolo, di un vasto traffico di droga nella zona di Carini. L’operazione, denominata ‘Africo’ e messa a segno con indagini tra l’inizio del 2018 e la metà del 2019, ha permesso di far luce su uno strutturato e proficuo commercio di diverse tipologie di sostanze stupefacenti.

Video riprese, intercettazioni telefoniche e ambientali hanno consentito alla Guardia di Finanza di ricostruire l’operatività degli indagati che si sarebbero riforniti di cocaina, hashish e marijuana nel quartiere palermitano dello “ZEN 2” per poi smistarla quotidianamente nella cittadina carinese. Nel corso delle indagini sono stati anche eseguiti numerosi interventi che hanno portato al sequestro di circa 30 chilogrammi di droga e all’arresto di 8 persone, fra cui un ex addetto operaio dell’azienda municipalizzata palermitana RAP che consegnava a domicilio le dosi di stupefacente durante il suo lavoro di raccolta dei rifiuti.

Dall’operazione Africo è emerso che gli spacciatori fossero in grado di vendere fino a 100 “dosi” al giorno sviluppando un “fatturato” annuo di almeno un milione e mezzo di euro. Due degli arrestati, fra l’altro, hanno anche ottenuto recentemente il reddito di cittadinanza per un ammontare di 800 euro mensili. Un beneficio che, per effetto del provvedimento cautelare, verrà ovviamente e immediatamente sospeso. I finanzieri, infine, hanno proceduto a valorizzare in chiave patrimoniale gli elementi acquisiti nel corso delle indagini facendo così emergere l’assoluta sproporzione tra i beni nella disponibilità degli indagati e la capacità reddituale dichiarata. Sono state quindi richieste e ottenute dal Gip misure cautelari patrimoniali con il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie. riconducibili agli indagati. per un valore complessivo di oltre 200.000 euro.